L’INCHIESTA
Varese, quattro mesi per il passaporto
Boom di richieste: colpa di pandemia e Brexit

La notizia potrebbe rappresentare un duro colpo per i vacanzieri dell’ultimo minuto: presentando in questi giorni la richiesta di rinnovare il passaporto, si otterrà il primo appuntamento disponibile per il disbrigo delle pratiche a fine settembre. Tradotto: viaggi a rischio. Possibile? Sì. Il problema sembra riguardare un po’ tutt’Italia e la Questura di Varese non fa certo eccezione. E proprio ora che si stanno avvicinando le ferie estive, in tanti ricevono la brutta notizia: oltre quattro mesi di attesa prima di potersi recare negli uffici di piazza Libertà e consegnare tutti gli incartamenti necessari. Ma perché si è arrivati a questa situazione? Fondamentalmente, come spiegano da Palazzo Italia, i motivi sono due: il primo è legato alla pandemia, il secondo alla Brexit. «Durante il periodo del lockdown – spiegano dalla Questura – e più in generale dell’emergenza coronavirus, l’impossibilità di recarsi all’estero ha spinto molti cittadini a non rinnovare il passaporto. Una situazione che si è protratta per circa due anni e mezzo, e che si è sbloccata in tempi recenti, provocando ora l’arrivo di tantissime richieste». In parole povere, archiviata la pandemia, ai varesini è tornata la voglia di viaggiare, di salire su un aereo e andare oltre i confini dell’Europa.
Ecco, appunto: qui sta il secondo problema. Con l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, occorre il passaporto anche per recarsi su suolo britannico. E considerando il gran numero di persone che si spostano verso Londra e dintorni, è facile intuire la mole di lavoro extra che si aggiunge agli uffici.
«Va detto – precisano dalla Questura – che particolari esigenze di lavoro, studio e salute vengono sempre prese in considerazione e valutate, affinché i tempi di rilascio possano essere più brevi».
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