L’ARTISTA
Ravo colora il Tribunale
Il famoso writer varesino ha iniziato a realizzare la sua seconda opera a Palazzo di giustizia. «Sarà il muro più bello dell’anno»

«Questo è il venticinquesimo “muro” che realizzo, in tutta Europa, nel 2019. Ma sarà il più bello dell’anno». Andrea Ravo Mattoni, il writer varesino famoso in tutto il mondo per i capolavori della storia dell’arte riprodotti con le bombolette spray, ha iniziato a lavorare alla sua nuova opera, sulla scalinata che porta al primo piano del Tribunale. Ma è già convinto del risultato finale che magistrati, avvocati, cancellieri, imputati e testimoni potranno ammirare dal 7 gennaio.
E il dipinto scelto per il palazzo di piazza Cacciatori delle Alpi non è casuale: “Allegoria della Giustizia e della Pace“, un olio su tela del 1700 firmato Corrado Giaquinto, oggi custodito al Museo del Prado di Madrid.
Con il suo collaboratore Joel Elbaz, Ravo ha cominciato stendendo - con il rullo - la base, lo sfondo, di colore marrone. Su cui poi lavorerà con le sue bombolette, di novanta colori diversi, per coprire una superficie di 6 metri di larghezza e 5,75 di altezza. Un’opera che, per Ravo Mattoni, rappresenta una sorta di ritorno a casa. Non solo perché l’artista, che è cresciuto a Gavirate e ora vive a Luvinate, da sempre lavora molto di più all’estero (soprattutto in Francia) che in Italia. Ma anche perché nel Tribunale di Varese ha già realizzato un’opera, all’inizio di quest’anno: “Autoritratto come allegoria della pittura“, riproduzione di un’opera della pittrice Artemisia Gentileschi.
E nel 2020 ne creerà un’altra, sulla parete di fronte a quella oggi coperta da teli e ponteggi che proteggono il lavoro del writer, il cui soggetto non è però ancora stato deciso. Opere che rientrano in un progetto del Comune che lo porterà in futuro a colorare anche i muri perimetrali del carcere dei Miogni.
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