IL CASO
Varese, rivolta contro l’antenna
Proteste e striscione a Bizzozero per l’impianto 5G vicino autorizzato dal Comune a Santo Stefano

«Giù le mani da Santo Stefano - Bizzozero. Antenna 5G? Vergogna! Non si fa cassa su paesaggio, ambiente e salute». Questo lo striscione – firmato dal Comitato Varese Sud e da un gruppo di cittadini arrabbiati - comparso in largo Gajard l’ultimo giorno della festa del Ferragosto Bizzozerese.
LA DELIBERA
A mettere i bizzozeresi sul piede di guerra è stato il Comune con la determinazione dirigenziale 1152 del 9 agosto in cui si legge che la ditta Infrastrutture Wireless Italiane Spa con sede a Milano, con un affitto di 15.100 euro all’anno, si è aggiudicata una porzione di area di circa 50 metri quadrati nel parcheggio del cimitero di Bizzozero, lungo via dei Cavalli, per l’installazione di apparati di trasmissione radio per le telecomunicazioni.
«PENSAVAMO DI AVERLA AVUTA VINTA»
«Tra il 2007 e il 2011 ci siamo sempre battuti per non avere l’antenna a Bizzozero e credevamo di averla avuta vinta, ma a quanto pare l’idea di installarne una vicino alla chiesa di Santo Stefano non è mai stata archiviata - afferma Luisa Alioli del Comitato Varese Sud – Hanno appena installato, nel silenzio generale, una nuova antenna in viale Borri. Che senso ha metterne una qui a Bizzozero?».
CONSULTA IGNORATA
Luisa Alioli ha già contattato gli uffici comunali per capire come mai il Comune abbia dato un parere favorevole alla presenza dell’antenna e perché non sia stata interpellata prima la Consulta Elettrosmog. «L’assessore Dino De Simone nel 2019 ci aveva promesso che qualsiasi novità sarebbe passata dalla Consulta – afferma Alioli – E invece la Consulta non è stata più convocata. Perché?».
ALTRE PROTESTE
Il no all’antenna è stato ribadito in modo forte da Pino Terziroli, cofondatore del Comitato di restauro della chiesa di Santo Stefano a Bizzozero: «Il timore è che venga costruita un’antenna alta 15 metri, che parte dal basso e arriva in alto. Un gigante tecnologico, il classico pugno nell’occhio che guasterebbe il paesaggio, che è uno dei più pittoreschi di Varese. Si sta rovinando l’unica area verde di Bizzozero. Monterà una protesta contro l’antenna. Intendiamo procedere con una raccolta firme. Interesseremo la Soprintendenza dei beni culturali perché, installando l’antenna, si rischia uno scempio paragonabile a quello del Grand Hotel Campo Dei Fiori. Chiederemo di accertare il rispetto del vincolo cimiteriale, che chiede di non costruire entro determinate distanze dal camposanto».
Sul tema interviene anche Ombretta Diaferia di “Drizza Le Antenne”, comitato di Varese che dal 2006 opera in favore della salute pubblica anche in merito all’inquinamento delle onde elettromagnetiche artificiali. «Varese, nel settembre 2008, è stata la prima città in Italia a dotarsi di un regolamento in materia di comunicazione elettronica e di una Consulta Elettrosmog; peccato che l’amministrazione attuale non la convochi e non la informi dal 2019».
Nel regolamento di Varese approvato nel 2008 è sancito che gli introiti degli operatori devono essere investiti in attività di salute prevenzione e informazione. Con questo nuovo contratto entreranno 104 mila e 700 euro. «Vogliamo sapere a cosa saranno destinati e chiediamo di essere aggiornati sulle procedure seguite e sui tipi di impianti previsti» conclude Diaferia.
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