SHOPPING & CRISI
Saldi? No, smartphone
Bene la telefonia, male l’abbigliamento. Chi rinnova il guardaroba compera soltanto abiti sportivi

Forse perché molti non vanno in vacanza, forse perché la crisi è tale che “meglio risparmiare”, forse perché tanto si è acquistato online durante il lockdown.
Si compera poco nei negozi della moda, si compera tanto invece tra elettrodomestici e soprattutto telefonia. A una settimana o poco più dall’avvio dei saldi anticipati in Lombardia, si può tracciare se non un bilancio, di certo una tendenza in città.
Come vanno i saldi estivi a Varese? «Sotto tono». Lapidario il giudizio del presidente di Confcommercio-Ascom Varese, Giorgio Angelucci. «L’anticipazione dei saldi non è stata percepita dai clienti, è slittata via, non c’è stata una comunicazione adeguata. Anzi - continua Angelucci - ha finito per innestarsi in un mese di promozioni e di sconti, un mix che certo non ha favorito i saldi estivi».
Insomma, una serie di ragioni ha reso questi saldi poco appetibili. «Speriamo che adesso la gente abbia capito e acquisti di più». Ma, per quanto riguarda l’abbigliamento, quali sono i capi più gettonati dai varesini rimasti in città? «C’è forte richiesta di capi sportivi - continua Angelucci -. Pantaloni, magliette, capi poco impegnativi». Usciti da un periodo in cui siamo rimasti chiusi in casa, tutti continuiamo a pensare ad un abbigliamento domestico, soft, molto comodo. L’altra faccia dell’abbigliamento, quella più elegante, da cerimonia, appare decisamente col fiato corto. «La nostra speranza è che tante cerimonie - sottolinea Angelucci -, dai matrimoni alle cresime, riprendano. Magari a settembre-ottobre».
Pochi gli stranieri che a Varese arrivino per acquistare prodotti in saldo. Senza eccezione, neppure per i vicini cugini ticinesi. «Se ne vede in giro un numero limitato: ma pensiamo che è solo da un mese che si sono riaperte le porte, in entrata e in uscita».
Più ottimista Rosita De Fino, direttore di Confesercenti. «Qualche presenza di stranieri si vede nel capoluogo. Rispetto ad altre città, qui c’è più movimento, la gente in giro non manca. Anche perché Varese viene considerata meno toccata dal contagio». Quanto ai prodotti più amati dai varesini in questa prima settimana di saldi, non ci sono dubbi: telefonia mobile e prodotti elettronici. Resta invece abbigliamento e calzature il settore più in affanno. Se l’abbigliamento fa fatica a sfondare sul fronte dei saldi, questi ultimi hanno risentito, anche per la dirigente di Confesercenti, di una serie di incertezze e di stop and go: prima dovevano partire il primo sabato di luglio, poi il salto ad un mese dopo, infine la partenza anticipata.
«Più che ovvio che tutto questo abbia creato qualche confusione». Risultato, per il direttore di Confesercenti, un calo netto degli acquisti da parte dei cittadini.
«Sì, almeno un 20-30 per cento in meno di vendite rispetto ad un anno fa», conclude il presidente di Ascom. Un dato negativo legato anche all’assenza in città di turisti di target alto, da francesi e tedeschi, fino a russi e giapponesi. Un fenomeno che, del resto, ha colpito i saldi non soltanto a Varese, ma anche una tappa obbligata come Milano.
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