IL CASO
Varese, Schiranna: piscina salata
Sorpresa e polemiche per le tariffe d’ingresso con forte rincaro rispetto al passato: fino a 20 euro a giornata. La nuova gestione spiega il motivo

Il Lido “pop” della Schiranna diventa “chic” e online impazza la polemica. Primo fine settimana, ieri 8 e oggi 9 luglio, di tuffi alla piscina sul lago, ma il rincaro delle tariffe non è piaciuto a molti varesini. Non ha fatto nemmeno in tempo ad aprire e a presentarsi alla città, che la nuova gestione del Lido, affidata alla Phil Bar snc, è stata travolta dalla polemiche.
Inizialmente perché ha tardato l’avvio della stagione estiva, poi perché ha aperto con la piscina ancora vuota e ora per le tariffe stabilite per usufruire dei servizi: 20 euro per passare una giornata in piscina nel weekend e 17 durante la settimana.
Troppo care secondo alcuni, almeno rispetto al listino prezzi delle scorse stagioni: con la gestione della Canottieri Varese l’ingresso infrasettimanale costava 9 euro e 11 nel weekend.
Il prezzo quindi è quasi raddoppiato, ma il perché Patrizia Meazza lo aveva già spiegato. «Abbiamo dato un’impostazione completamente diversa alla struttura – spiega –. Quando abbiamo vinto il bando e siamo entrati al Lido abbiamo dovuto rimetterlo a nuovo. Non parlo solo di una rinfrescata ai muri e al cambio arredi, ma di una vera e propria messa a norma degli spazi e dell’impostazione di un lavoro che prima non era presente. Lo stesso vale per i servizi offerti».
Nella cifra di ingresso è compreso anche il noleggio del lettino e dell’ombrellone, un nuovo servizio bar riservato agli utenti della piscina e la pulizia degli ambienti «che è costante durante tutto l’arco della giornata – spiega Meazza – Non c’è un’impresa che a fine giornata riordina, ma una persona dedicata alla pulizia di spazi, prato, tavoli e spogliatoi, durante tutto l’orario di apertura».
Una stretta è stata data anche al regolamento: «I cani non possono entrare nella zona piscina. Niente contro gli animali, ne ho anch’io, e quindi so che una pipì sul prato può scappare e le persone girano scalze. Sono i benvenuti al bar e al ristorante, dove invece è vietato fumare, anche se all’aperto, perché può dare fastidio a chi è seduto accanto. Ci sono delle apposite zone riservate ai fumatori».
Nuovo stile e nuove regole che hanno cambiato profondamente l’anima dell’impianto. Come struttura comunale, il Lido è sempre stato il rifugio delle famiglie varesine che con pochi euro potevano stendere l’asciugamano nel prato o sulle gradinate e contrastare la calura estiva della città. Basti pensare che solo qualche anno fa, con la gestione Aspem Reti, l’ingresso in piscina nel fine settimana costava 4 euro (per i bambini fino ai 6 anni e per i disabili era gratis), mentre dal lunedì al venerdì la tariffa giornaliera era di 1,50 euro.
Un posto sempre sold out, affollato, anche troppo per chi invece voleva godersi un clima più rilassante e che quindi, potendoselo permettere, preferiva altri impianti.
Oggi, quella che era la piscina pop, popolare, della Schiranna si è trasformata in luogo esclusivo ed è questo che fondamentalmente si contesta alla nuova gestione. Nel bando di affidamento però, nessun vincolo era presente sulle tariffe e il progetto presentato dalla Phil Bar snc è piaciuto per prima all’Amministrazione comunale. «Noi lavoriamo così, questi sono i nostri standard, quindi non capisco le polemiche – conclude Meazza – I rincari ci sono stati, ma anche un incremento dei servizi e della loro qualità».
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