IL PROCESSO
Varese, sputò sull’auto della Polizia: assolto
Il gesto del giovane ripreso dalle telecamere. Ma non c’è la prova dell’imbrattamento

Quando vide l’auto della polizia di Stato, che pochi giorni prima gli aveva notificato il foglio di via obbligatorio, il ragazzo non riuscì a resistere alla tentazione di sputare sulla “pantera” parcheggiata davanti alla stazione ferroviaria. Un gesto che fu ripreso dall’impianto di videosorveglianza; grazie a quelle immagini, gli agenti riconobbero il giovane e lo denunciarono per “imbrattamento di cose mobili altrui” e per violazione della misura di prevenzione. Se per il secondo reato è stato condannato, per il primo è stato invece assolto, «perché il fatto non sussiste».
FOGLIO DI VIA NON RISPETTATO
La vicenda risale al 2021. Protagonista un varesino che all’epoca dei fatti aveva una ventina d’anni. Un volto già noto alle forze dell’ordine (in particolare per un episodio di cessione di qualche grammo di droga), tanto da spingere il questore a emettere il foglio di via nei suoi confronti. Per questo i poliziotti che trovarono lo sputo - anzi, tre sputi, per la precisione - sulla carrozzeria dell’auto non fecero fatica a riconoscere l’autore quando esaminarono i filmati delle telecamere di piazzale Trieste. Per lui scattò la duplice denuncia: non solo per non aver rispettato il provvedimento che gli vietava di tornare in città, ma anche per imbrattamento.
LA PROVA DELL’IMBRATTAMENTO
Il caso è finito ieri sul tavolo del giudice Andrea Crema, che ha assolto l’imputato per gli sputi e lo ha condannato per il foglio di via: un mese di arresto, pena convertita in una multa di 800 euro (il pubblico ministero aveva proposto quattro mesi). Per capire le motivazioni dell’assoluzione bisognerà attendere il deposito della sentenza (entro novanta giorni). Assoluzione che era stata chiesta sia dal pm, sia dal difensore del giovane.
L’avvocato ha evidenziato come l’ipotesi di imbrattamento presupponga la necessità di provvedere al ripristino del bene “deturpato”. Secondo il legale, le immagini che hanno immortalato il gesto non provano l’entità dell’imbrattamento (in altre parole, quanta saliva sporcò il veicolo della Squadra Volante) e quindi non è possibile dimostrare l’insudiciamento.
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