L’OMAGGIO
Sulle ali di Bellinzani, pienone a Varese
In tanti in Sala Montanari per la serata dedicata all'alpinista
 
                      
Nella sera del suo 70esimo compleanno, in tanti hanno voluto spegnere idealmente le candeline insieme a lui. Ormai da due lustri non c’è più, ma quella sala stracolma è la prova più evidente – semmai ce ne fosse bisogno – che il suo ricordo è più vivo che mai. Oliviero Bellinzani, uomo e alpinista, capace di scalare 1.131 vette con una sola gamba. Amici, famigliari, compagni di cordata e anche semplici amanti della montagna, che di Bellinzani hanno soltanto seguito le imprese a distanza o ne sono venuti a conoscenza dopo la sua scomparsa: molte persone ieri sera hanno partecipato alla serata in sua memoria, organizzata dal Cai Varese in Sala Montanari. Dopo aver perso una gamba in un incidente in moto nel 1977, non ha mollato ma, anzi, ha raccolto la sfida della montagna, mettendo a segno la “conquista” delle più famose vette dell’arco alpino, fino alla tragica caduta sul Grauhorn, nell’agosto del 2015, in cui morì.
Nel corso della serata, il giornalista Claudio Arrigoni ha ripercorso la carriera alpinistica di Oliviero attraverso la testimonianza di alcuni amici; mentre Giovanni Ludovico Montagnani ha ricordato quanto le imprese dell’«uomo con le ali» gli siano state d’aiuto per recuperare dopo grave infortunio.
C’è stato poi spazio anche un contributo speciale dell’alpinista Simone Pedeferri del gruppo dei Ragni di Lecco. Insomma, un serata dedicata alla montagna, a chi l’ama e l’ha amata profondamente. Proprio come Oliviero Bellinzani.
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