LO STATO DI NECESSITÁ
Reddito di cittadinanza: servono rinforzi
Sfiorate sin qui le 15mila richieste: all’Inps in arrivo 66 assunti

«Non ci si pensa mai, ma l’Inps eroga un numero di servizi elevatissimo, dalla nascita, con il periodo di maternità della futura mamma, e anche oltre la morte di una persona con la reversibilità».
L’immagine usata da Gabriele Dellutri, responsabile provinciale Uil Pubblica amministrazione, è sicuramente efficace per rendere l’idea della mole di lavoro che gli impiegati agli sportelli (e dietro) si trovano a dover smazzare ogni giorno.
Negli ultimi mesi, poi, si sono aggiunte anche le pratiche per la richiesta del reddito di cittadinanza e l’adesione a quota cento. I numeri per la provincia sono considerevoli.
Il sussidio per chi non lavora ha raccolto fino ad oggi in provincia quasi quindicimila richieste, mentre la pensione anticipata è arrivata a 900 pratiche.
Insomma, parlare di super lavoro non è poi così esagerato, soprattutto a fronte della cronica carenza di personale. Ecco perché i rappresentanti sindacali sperano che le nuove assunzioni, in vigore da ieri, rappresentino il primo passo di una svolta importante. Sessantasei nuovi addetti dovrebbero entrare in servizio in provincia, selezionati con l’ultimo concorso nazionale. Ma tra Varese, Busto Arsizio, Tradate e Luino, ieri se ne sono presentati solo trentotto.
«Sicuramente i nuovi arrivi per noi sono essenziali - continua Dellutri - ma è chiaro che le necessità sarebbero ben diverse per riuscire ad avere un organico adeguato ai servizi erogati». Secondo un calcolo effettuato sulla base della popolazione provinciale, l’organico a pieno regime - secondo i sindacati- dovrebbe essere di 339 persone. Un numero ben lontano dalla realtà quotidiana.
La situazione che si è creata negli ultimi dieci anni negli uffici varesini, infatti, è di tutt’altra natura. A causa della mancata sostituzione del personale che è uscito dall’istituto con il blocco del turn over, in provincia sono state perse circa 120 unità. Al momento la forza lavoro conta 230 assunti che, però, scenderanno a 190 nel 2020 con gli ulteriori prepensionamenti.
«La carenza di organico per noi è molto pesante - prosegue Dellutri - Oltretutto questo esodo di personale è avvenuto in un periodo di grave crisi socio-economica che ha comportato anche l’esplosione del numero di richieste di prestazioni di natura socio-assistenziale, a fronte di un continuo aumento degli adempimenti a carico dell’Inps. Purtroppo, le due cose messe insieme, hanno comportato un passo indietro nella qualità del servizio, nonostante l’abnegazione dei lavoratori e il quasi completo passaggio alla digitalizzazione».
Ora la speranza è che entro novembre le 66 persone selezionate per Inps Varese si presentino per iniziare il loro servizio.
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