ITALIA IN LUTTO
Varese: «Torna Silvio» e la cittadinanza onoraria
Il legame della Città Giardino col Cavaliere. E le iniziative di Galparoli

«Torna Silvio». Manifesti extralarge - sei metri per tre - con cui era stata tappezzata Varese. Era settembre del 2012. L’iniziativa non proveniva dal Pdl (allora così Forza Italia) ma dal consigliere comunale Piero Galparoli che in un momento di appannaggio politico del Cavaliere andò controcorrente invocandone appunto il pieno ritorno alla guida del partito. Silvio Berlusconi, morto oggi lunedì 12 giugno al San Raffaele di Milano, seppe, quasi subito, dei cartelloni di Varese e ne rimase inorgoglito. “Torna Silvio”, in quei giorni, fu anche una campagna lanciata sempre da Galparoli su Facebook, con la quale venivano raccolti pareri e consensi.
Ma non è solo quella - che comunque ebbe eco nazionale - l’unica iniziativa sui generis che associa il leader di Forza Italia alla Città Giardino. Sempre Galparoli, berlosconiano di ferro, nel 2014 depositò a Palazzo Estense una mozione in cui chiedeva il conferimento della cittadinanza onoraria a Silvio Berlusconi. Con le seguenti motivazioni: ««Il 26 gennaio 1994 con il famoso discorso televisivo, della durata di 9 minuti, Silvio Berlusconi comunicò agli italiani la decisione di "scendere in campo" nelle elezioni politiche che si sarebbero tenute da lì a pochi mesi. Nacque, in contemporanea a questo storico evento, anche il "movimento" Forza Italia, nuova formazione politica che, con la Lega Nord di Umberto Bossi e l’Msi di Gianfranco Fini vinse in maniera inaspettata le elezioni del 27 e 28 marzo». Questa la premessa. «Per tale motivo - ecco la richiesta - chiedo all’Amministrazione comunale di Varese di conferire la cittadinanza onoraria al senatore Silvio Berlusconi, con la seguente motivazione: “Fondatore di Forza Italia, già più volte presidente del Consiglio, attuale capo del Pdl, avendo cambiato il destino dell’Italia e avendo lasciato un segno indelebile nella storia della nostra nazione”». La mozione non venne approvata.
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