PALAZZO ESTENSE
Varese, una via a Gino Strada. È polemica
L’intitolazione divide il Consiglio comunale. Cambiata la toponomastica

Divergenti o parallele, ma sempre che intersecano la vita amministrativa della città. Le strade sono state, per motivazioni diverse, al centro del dibattito del Consiglio comunale svoltosi ieri sera, martedì 21 dicembre, nel Salone Estense. Hanno ricompattato la minoranza, dilaniata dal voto non uniforme, nel precedente Consiglio del 16 dicembre, sulle linee di mandato del sindaco Davide Galimberti. E hanno diviso il Consiglio nei due schieramenti canonici, centrodestra e centrosinistra.
Ma hanno anche dato un segnale di compattezza e unità d’indenti, dimostrando che il desiderio di collaborare su temi singoli c’è davvero, come dimostrato dall’approvazione, all’unanimità (e dopo emendamento di Lorenzo Macchi, Pd) della mozione sull’introduzione del 30 l’ora vicino agli ospedali presentata da Stefano Clerici, consigliere di Varese Ideale, forse il più distante di tutti dalle posizioni del centrosinistra.
Gli incidenti mortali avvenuti di recente e il ferimento di altre persone investite hanno compattato i consiglieri oltre il colore politico. E invece un discorso prettamente politico che ha evidenziato la contrapposizione tra centrodestra e centrosinistra ha portato a una lunghissima discussione sull’ipotesi di intitolare a Gino Strada, fondatore di Emergency scomparso lo scorso agosto, il tratto di strada compreso tra via Monte Rosa e via XXV Aprile, a Casbeno.
Una discussione prettamente politica perché la proposta, avanzata da Maria Grazia D’Amico di Progetto Concittadino e dal collega e capogruppo Dino De Simone, prevede la sostituzione del nome della via che ora è intitolata a padre Reginaldo Giuliani, un frate domenicano impegnato nella Grande Guerra che fu elevato a martire del fascismo. E proprio la doppia natura della figura del religioso ha creato l’inevitabile spaccatura in Consiglio comunale, con il centrodestra schierato a sostegno della necessità di evitare di cambiare nome a una strada intitolata a un personaggio del passato ma anche convinto, come del resto tutti o quasi i consiglieri, della bontà dell’idea di intitolare a Gino Strada qualcosa - strada, parco etc.. – che possa onorare il ricordo del medico che ha curato migliaia di persone nelle zone di guerra nel mondo.
Alla fine la mozione è stata approvata con la maggioranza a favore (tranne Luisa Oprandi che non ha votato) e le opposizioni contrarie. Roberto Puricelli “grande vecchio” della politica varesina, ha lasciato l’aula dicendo «sono contrario e disgustato, assurdo fare passare il principio della revisione della toponomastica solo perché non si condividono certe idee, dovremmo cambiare nome a metà delle vie e piazze di Varese».
Oprandi non vota
«Non credo che una intitolazione debba essere finalizzata solo a cambiare un nome che politicamente ha un valore» commenta Luisa Oprandi consigliere del Pd che ha annunciato inizialmente la propria astensione e poi ha deciso di non partecipare al voto, «avremmo potuto dedicare a Gino Strada una qualsiasi altra realtà che non sia per forza un parco, un ospedale o una casa d’accoglienza che rappresenti la cultura della pace e l’inclusione, ma a me non sta bene cambiare un nome con un altro, non sostituisco l’attività amministrativa con quella politica».
La situazione delle assunzioni: Barbara Bison (Lega) all’attacco. Le variazioni al Documento unico di programmazione non sono tutte da buttare, per la Lega. Per esempio, la riqualificazione dell’ex macello e Villa Baragiola, considerati interventi «positivi e importanti della città e che condividiamo». Si prevedono però per il prossimo triennio 50 assunzioni di dipendenti con una spesa totale 1 milione e 253mila euro. «Le linee di indirizzano sottolineano l’importanza delle figure professionali esistenti ricorrendo anche a forme di riconversione di personale che già c’è – dice Barbara Bison, capogruppo leghista -. Allora noi ci chiediamo: quali sono le esigenze che richiedono di assumere 50 dipendenti? Come mai in queste assunzioni e con gli evidenti problemi di viabilità sono previste solo 3 assunzioni di ausiliari del traffico e come mai sono previste le assunzioni di 3 ragionieri e 3 geometri con aree di competenza da definire? Crediamo che manchi una buona gestione delle risorse umane».
A Barbara Bison ha risposto il neoassessore alle Risorse umane, Stefano Malerba, che è anche assessore allo Sport e nello scorso mandato è stato presidente del consiglio comunale, ruolo ora svolto da Alberto Coen Porisini. Malerba ha ricordato come, basandosi sui dati dell’andamento del personale a tempo indeterminato negli anni dal 2016 al 2021, il personale del Comune assunto senza scadenza sia in realtà diminuito, passando da 795 unità nel 2016, anno di insediamento del centrosinistra, a 707.
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