SICCITÀ
Varese: «Usate meno acqua»
Emergenza fino a luglio e rischio razionamento. La Regione: «Stato di emergenza se sarà necessario»

In queste ore, Lereti, ovvero la società che si occupa delle attività di distribuzione del servizio idrico in trentaquattro Comuni del nord della provincia, tra cui Varese, sta chiedendo ai sindaci di emettere delle ordinanze per limitare il consumo dell’acqua. E così, a breve, il capoluogo, così come un’altra buona fetta di paesi del Varesotto dovrebbero dare il via libera a un provvedimento limitante, ma senza fissare un razionamento vero e proprio. Si cercherà in questo modo di “tappare la falla”, sensibilizzando la popolazione ed evitare di far scattare l’allarme rosso.
In particolare si chiederà ai cittadini di usare l’acqua potabile solo se necessario, cioè per l’uso domestico, igienico-sanitario e produttivo. Questo, stando a quanto riscontrato finora in altri Comuni che hanno adottato già delle ordinanze simili, dovrebbe essere sufficiente, dissetando le sorgenti in sofferenza.
Già, perché la pioggia di ieri, giovedì 23 giugno, e quella che arriverà, si spera, nei prossimi giorni, è ben lontana dall’essere una soluzione. E così, verosimilmente, l’emergenza durerà almeno fino a fine luglio, mentre ad agosto molte persone andranno in vacanza e così, giocoforza, nelle case del Varesotto non si apriranno migliaia di rubinetti. Il problema è che da qui a luglio sarà lunga.
Male che vada scatterà la seconda fase dell’emergenza. Tradotto: razionamento. Se la situazione di siccità perdurasse e gli appelli al risparmio non dovessero funzionare, si passerà probabilmente al divieto di riempimento delle piscine private, inaffiamento di orti e giardini e lavaggio di auto. Oppure si chiuderà l’erogazione di notte. Un po’ come sta già avvenendo in altri Comuni maggiormente in sofferenza. In questo caso sarebbe una prima assoluta, perché, come rileva l’Istat, dal 2008 al 2020, nelle città capoluogo italiane del nord, soltanto Como e Belluno, nel 2008 e nel 2009, sono arrivate a ricorrere a misure di razionamento. Insomma, sarebbe l’ennesima prova della gravità della situazione.
Ecco comunque i Comuni interessati da Lereti: Arcisate, Azzate, Barasso, Besnate, Bodio Lomnago, Brezzo di Bedero, Buguggiate, Cantello, Caravate, Carnago, Caronno Varesino, Casciago, Castronno, Cazzago Brabbia, Cittiglio, Comerio, Cunardo, Daverio, Galliate Lombardo, Gazzada Schianno, Germignaga, Inarzo, Induno Olona, Jerago con Orago, Lozza, Luino, Luvinate, Malnate, Marzio, Monvalle, Morazzone, Maccagno con Pino e Veddasca, Sangiano e Varese.
Intanto dal clima giunge qualche piccola notizia positiva. Secondo il Centro geofisico prealpino, oggi il tempo sarà parzialmente soleggiato al mattino con successiva formazione di molti cumuli e, di conseguenza, rovesci e temporali nel pomeriggio e in serata più probabili sul Verbano e sulla fascia prealpina, con fenomeni localmente intensi e non esclusa qualche grandinata.
Sabato 25 giugno e domenica 26 giugno, tornerà il sole, con temporali previsti nel pomeriggio sulla zona alpina, così come all’inizio di settimana prossima, con qualche probabilità in più di assistere a dei rovesci.
Il problema della siccità investe, ovviamente, tutta la Lombardia. Il presidente della Regione, Attilio Fontana, sta valutando la richiesta dello stato di emergenza determinata dalla crisi idrica. «È una richiesta che eventualmente faremo nel momento in cui ci saranno delle specifiche necessità: quando i tecnici diranno che è necessario presentare la richiesta lo faremo. Adesso come adesso valuteremo».
© Riproduzione Riservata