IL SERVIZIO
Vigili del fuoco contro il 112
I sindacati scrivono al prefetto e alla Procura della Repubblica: impiego anomalo d’elicottero e operatori non preparati

Il 112 così non funziona e complica gli interventi d’emergenza: una lettera al prefetto firmata da tutte e quattro le sigle sindacali dei vigili del fuoco è stata spedita in queste ore per chiedere che gli operatori del Numero unico dell’emergenza (NUE) vengano affiancati da colleghi delle forze di polizia e dei vigili del fuoco, per gestire la fase di “triage” con maggior accuratezza e velocità.
«Si susseguono su tutto il territorio nazionale - scrivono Maurizio Giardina (Fns Cisl Vvf), Marco Franzetti (Cgil Vvf), Rosario Galizia (Uil Pa Vvf) e Stefano Gaiara (Conapo) - le segnalazioni per le inefficienze del numero unico e naturalmente la nostra provincia non è da meno. Malgrado in questi anni si siano ampiamente dimostrate le incomprensioni e i ritardi generati da una sala operativa “terza”, ovvero formata da operatori non appartenenti ad alcuna forza di Polizia o di Soccorso, che alla fine funge solo da centralino che smista le chiamate di soccorso coi ritardi e i mancati allertamenti che questo comporta, come spesso accade per gli incidenti stradali».
Il fronte della richiesta non è solo qualificato ma anche compatto.
«Malgrado da parte dei rappresentanti sindacali dei vari enti preposti al soccorso e alla sicurezza, forze di polizia e operatori del soccorso, si sia chiesto ripetutamente e a gran voce di rivedere la struttura tutti gli appelli sono caduti nel vuoto, mentre i problemi sono rimasti - lamentano i rappresentanti delle principali quattro sigle -. Siamo tutti concordi a chiedere di adottare il sistema già utilizzato in tutti gli altri paesi europei, ovvero una sala operativa unificata, dove all’interno sono presenti gli operatori dei vari enti, i quali si possano interfacciare direttamente tra loro e abbreviare le tempistiche di intervento. E per l’ennesima volta descriviamo i fatti: in data 3 settembre un escursionista si è perso nei boschi della Val Dumentina, come riportato poi dagli organi di stampa, in perfette condizioni di salute. L’uomo ha chiamato il NUE 112 perché non ritrovava più la strada, la telefonata invece di essere inoltrata ai vigili del fuoco (ente preposto a questo tipo di richieste) è stata trasferita al soccorso sanitario. La sala operativa del 118, tuttavia invece di attivare l’ente preposto, ha preferito gestire autonomamente la ricerca, facendo alzare in volo un elicottero medicalizzato (coi costi che questo comporta) distogliendo così tale velivolo, preposto a un soccorso sanitario sicuramente più consono, per effettuare una ricerca e recupero in montagna in barba a tutti i protocolli e accordi, come tra l’altro specificato nella circolare inviata a tutti i Prefetti l’11 maggio scorso a firma del capo dipartimento dei vigili del fuoco».
La mancanza di comunicazione interforze, sulla quale da anni insiste una polemica proprio sulle ore di volo degli elicotteri del soccorso necessarie per mantenere i servizi, ritorna dunque di attualità. «Ora di questa gestione da “primatisti” - così i sindacalisti dei pompieri - noi ce ne guardiamo bene, poiché non è mai stato nel nostro Dna, né mai lo sarà. La nostra missione è arrivare il prima possibile dove ci sono da salvare vite e i beni, mettendo a repentaglio, a volte la nostra stessa incolumità e crediamo che queste dovrebbero essere le motivazioni stesse che dovrebbero muovere tutti i soccorritori, indipendentemente dal colore della divisa: con la vita delle persone non si deve giocare, magari per riempire qualche dato statistico. Così per l’ennesima volta denunciamo questa gestione che si discosta dai principi stessi del soccorso a beneficio di chissà cosa o chi… ci riserviamo tuttavia di informare la competente Procura della Repubblica al fine di accertare quanto avvenuto. Il tutto nell’interesse collettivo.
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