LA NOVITÁ
Varese vista dal... cupolone
Domani apertura straordinaria della sommità della chiesa della Brunella: salita e panorama

Un giro sulla cupola della Chiesa della Brunella, per spaziare con lo sguardo su una Varese “insolita”, vista da quaranta metri d’altezza.
Domani, sabato 2 giugno, tra le ore 20 e mezzanotte, sarà possibile salire nello spazio compreso tra le due cupole che sovrastano l’edificio sacro, una a pianta quadrata e una ottagonale, l’una dentro l’altra.
Una novità per i varesini, inserita all’interno del programma della festa popolare di Sant’Antonio da Padova, prevista dal 7 al 10 giugno.
«Abbiamo deciso di aprire al pubblico la cupola della chiesa per valorizzare due aspetti - spiega il vicario parrocchiale della Comunità pastorale della Brunella don Fabio Fantoni -. Prima di tutto vorremmo richiamare in chiesa chi non viene mai, soprattutto i giovani. In secondo luogo l’intento è fare vedere questa costruzione che è veramente notevole, sia dal punto di vista architettonico sia in senso culturale più ampio».
La chiesa di Sant’Antonio da Padova fu costruita tra il 1951 e il 1957 su progetto di Giovanni Muzio, il quale, nelle costruzioni religiose, amava apportare variazioni su edifici antichi, soprattutto romanici, e prevedere una cupola su di una pianta a geometria complessa.
Il suo scopo era esprimere, attraverso le forme architettoniche, la complessità della fede.
Fu, per esempio, il progettista dell’Università cattolica del Sacro Cuore di Milano e della Basilica dell’Annunciazione di Nazareth.
«La cupola non è mai stata aperta al pubblico perché non erano in sicurezza le scale d’accesso - prosegue don Fabio -, invece noi abbiamo appena finito, con fondi parrocchiali, interventi di ristrutturazione, messa in sicurezza e illuminazione».
Proprio per “rinvigorire” le casse parrocchiali, in cima alla cupola è stato organizzato, sempre per domani sera, un aperitivo in collaborazione con un locale della zona, a offerta libera a partire da 5 euro.
«Notevole, per chi vorrà partecipare, la visione su Varese e Lombardia - sottolinea il vicario parrocchiale -. Si guarderà la città, prima al tramonto, poi piena di luci, da un’altezza di quaranta metri».
Non si sa se l’iniziativa verrà ripetuta.
«È una novità e non sappiamo come sarà accolta dalle persone. Certo che l’organizzazione non è semplice: dobbiamo portare in cima le vettovaglie per l’aperitivo e sono 104 scalini, anche se la scala è accessibile agevolmente. Senza proporre eventi particolari non sarebbe però possibile tenere aperta la cupola, perché occorre una sorveglianza tramite volontari che indichino la strada e facciano salire una trentina di persone alla volta».
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