IN SAN PIETRO
Varesini in prima fila al funerale di Papa Francesco
Il racconto di don Martino Mortola e dei 200 ragazzi in Vaticano nel sabato delle esequie

Doveva essere un Giubileo diverso, pieno solo di canti, preghiere, risate con gli amici. In realtà tutto questo è rimasto perché la gioventù chiede spensieratezza e una voglia di vivere difficile da comprimere in forme rigide e strutturate, ma in modo diverso: destino ha voluto che il Giubileo degli Adolescenti si trasformasse anzitutto in un omaggio a Papa Francesco con la partecipazione ai suoi solenni funerali. Don Martino Mortola, pisano classe 1987, prete della diocesi milanese dal 2012, licenza in Teologia dogmatica con una tesi su Bulgakov e una in dottorato sul dialogo cattolico-ortodosso, docente in seminario a Milano e dal 2021 presente nella comunità pastorale che ruota attorno alla parrocchia Kolbe di Varese, è tornato a Roma, dove ha studiato all’Università Gregoriana, insieme ad oltre 200 ragazzi di Varese e dintorni.
Partiti venerdì mattina a bordo di quattro autobus, hanno fatto tappa nella chiesa di San Paolo fuori le mura e dormito («è un parolone: quando si è coi giovani l’eccitazione prende il sopravvento e in pratica abbiamo dormito poco o niente», si affretta a precisare) in una struttura di accoglienza alla Fiera di Roma, meta di 1200 ragazzi provenienti da tutta la diocesi; poi, ieri, sabato 26 aprile, di buon mattino si sono incamminati verso San Pietro. «Ci siamo incolonnati in via della Conciliazione in mezzo ad una fiumana di gente di ogni età, abbiamo subito fatto amicizia con una suora simpaticissima, scambiato sensazioni con i vicini di avventura, così come il destino ha voluto farci incontrare e poi pregato, cantato, letto alcuni testi di papa Francesco. Ma tutto in maniera molto composta, senza affanni nonostante la quantità di persone. Si sentiva che tutti eravamo lì per un’occasione speciale».
In realtà, nei giorni immediatamente precedenti la partenza da Varese si erano preparati con momenti di preghiera e l’incontro col disegnatore Roberto Benotti, autore di un testo fresco di stampa con vignette ad hoc sul giubileo. Tanto impegno e anche tanta fatica fisica premiati con la “conquista” di un posto quasi in prima fila, subito dietro le autorità, nell’immensità di piazza San Pietro, tanto che al termine della celebrazione funebre la bara del pontefice è transitata proprio davanti ai loro occhi. «Inutile dire che si è trattato di un momento molto emozionante, ma mi piace sottolineare come la piazza in sé abbia rispecchiato bene le caratteristiche del pontificato di Francesco grazie alla presenza di tanti giovani e di tanta povera gente cui ha dedicato per dodici anni un’attenzione particolare».
Al termine della messa, don Martino e i suoi ragazzi hanno varcato la Porta Santa della basilica per poi concedersi un pomeriggio da turisti in visita ai monumenti della civiltà romana. Il ritorno a Varese nel tardo pomeriggio sempre di ieri.
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