L’INVASIONE
Giubiano lotta coi topi
Ratti in strada e negli scantinati in zona stazione: protesta dei residenti

«In dieci giorni mi hanno mangiato dodici esche, mentre due topi sono riuscita a catturarli». È invasione di ratti a Giubiano, dove diverse segnalazioni raccontano della presenza di roditori soprattutto nella zona nei pressi della stazione. Qualcuno li ha trovati anche negli scantinati. E la preoccupazione è doppia perché da un lato è in corso la martellante e doverosa campagna sull’igiene per combattere la pandemia, dall’altra la presenza di questi topi va nella direzione opposta, essendo fra gli animali che possono, più di altri, portare sporcizia e infezioni nelle case. Tanto che alcuni cittadini hanno chiamato La Prealpina per denunciare la situazione e chiedere un intervento.
«Sono in quantità industriale - racconta una cittadina - e li vediamo abitualmente, dalla mattina alla sera. Tanto che, dopo l’ennesimo avvistamento, ho deciso di piazzare una trappola. Risultato? In dieci giorni, la trappola è scattata quattordici volte: soltanto in due casi i ratti sono stati presi, le altre volte, invece, hanno mangiato l’esca e se ne sono andati».
La zona più colpita sembra quella di via Maspero. Ma perché c’è questa invasione improvvisa? È la conseguenza dei lavori in corso nella zona che hanno “smosso” qualcosa sotto terra, provocando la fuga dei topi in zone adiacenti? Oppure ci sono altri motivi? Chissà.
La certezza è la presenza, tutt’altro che piacevole, dei ratti. E anche chi ha un gatto è preoccupato: «Il timore - dice un altro abitante di via Maspero - è che il mio gatto possa catturare e mangiare un topo. Un conto è se avviene con un animaletto di campagna, ma qui siamo in città e, a seguito dell’ingestione, potrebbe avere dei seri problemi di salute».
Altri che, invece, hanno trovato degli escrementi oppure dei fili rosicchiati, hanno chiesto l’intervento di una ditta specializzata, oppure stanno cercando di mettere in campo altri rimedi. I più comuni? Innanzitutto chiudere ogni accesso possibile e poi utilizzare il bicarbonato di sodio oppure delle piante di menta romana, menta piperita, ruta, santoreggia e alloro, per allontanarli. Mentre per avvelenarli si può realizzare un mix fra calce viva e zucchero oppure gesso e farina.
Sulla questione abbiamo sentito anche la ditta Superambiente, che si è aggiudicata il servizio di derattizzazione del Comune di Varese per il triennio 2018-2020. Ditta che, invece, parla di un numero di interventi «nella norma» e rimanda, per approfondimenti, a Palazzo Estense. Dal canto suo, il municipio, contattato mercoledì pomeriggio, per ora non ha rilasciato dichiarazioni in merito. Presenze nella norma, dunque? Di sicuro le cronache cittadine raccontano frequentemente di avvistamenti di questi ospiti indesiderati.
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