CONTO ALLA ROVESCIA
Veglione al ristorante: i varesini escono di casa
Buon cibo e musica live formula vincente per San Silvestro 2025
Cinque, quattro, tre, due, uno. Il tappo è pronto a saltare. Nonostante un 2025 vissuto col freno a mano tirato per la ristorazione, lo sprint finale delle festività sta portando una ventata di ottimismo nella nostra provincia. Sarà un Capodanno all’insegna della spensieratezza: quella di non dover cucinare per gli amici, di chiudere fuori dalla porta le preoccupazioni e di regalarsi una serata dove l’unica incombenza sia scegliere il calice giusto. A confermare il cambio di passo è Giordano Ferrarese, presidente della Fipe Provinciale: «Il settore sta vivendo una nota di chiusura decisamente positiva. Tanti varesini hanno scelto di abbandonare le mura domestiche, facendo registrare un calo dell’asporto a favore di una presenza nei locali, quest’anno aperti in numero maggiore rispetto al Natale»
Esperienza completa
A fare la differenza è la formula dell’intrattenimento: la ricerca non è solo per un buon piatto, ma per un’esperienza completa che unisca il sapore alla musica live. Questa combinazione porta l’offerta gastronomica locale su una fascia di prezzi che oscilla tra i 70 e i 120 euro a coperto, un investimento che i cittadini sono pronti a sostenere pur di assicurarsi un veglione indimenticabile». A tavola, la tradizione si concede qualche tocco di estro. «Il menù che parla del nostro territorio», dice Ferrarese, «si apre con l’eleganza del crudo di pesce seguito da un antipasto caldo, per poi tuffarsi in primi piatti dove il profumo dei porcini, il pregio del tartufo o la polpa dell’astice incontrano la consistenza delle paste corte. Per i secondi, il richiamo dei nostri laghi è forte nei filetti di salmerino, mentre per chi preferisce il mare il salmone si veste d’azzardo con abbinamenti alla liquirizia o il rombo si lascia cullare dalla cottura al sale. Per gli amanti della carne, il classico vince sempre, ma con tecnica: filetti in crosta o ai mirtilli, preparati con cotture a bassa temperatura per garantire una morbidezza assoluta».
Pasticceria mignon batte panettone
La vera rivoluzione avviene nel dessert: panettone e pandoro perdono il ruolo di protagonisti assoluti per lasciare spazio a un’offerta ricercata di pasticceria mignon di produzione propria, da degustare con i vini passiti. A mezzanotte, però, la tradizione non si tocca: l’intramontabile cotechino con lenticchie darà il benvenuto al 2026, accompagnato da un’esplosione di bollicine rigorosamente italiane.
Da 94 a 120 euro
La realtà locale si specchia in un dato nazionale da record: secondo l’Ufficio Studi di Fipe-Confcommercio, saranno ben 4,6 milioni gli italiani a festeggiare nei ristoranti, con una spesa media che tocca i 94 euro per il cenone semplice e i 120 euro per chi sceglie la formula con spettacolo. Lino Enrico Stoppani, presidente nazionale Fipe, interpreta questi numeri come «il desiderio delle famiglie di evadere dalla routine, premiando un settore che ha saputo diversificare l’offerta». Dopo un anno di alti e bassi causati dal rincaro delle materie prime, il 2025 si chiude sotto il segno dell’orgoglio per la cucina italiana, patrimonio Unesco e con una carica di aspettative che fa guardare con il sorriso al 2026.
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