URBANISTICA
Venduta l’area ex Gianazza
Dal 2009 era gestita dal tribunale. Ora si attende il piano di recupero

Sette anni dopo il fallimento della Agostini Cedis Spa, ultima proprietaria dell’area, il tribunale di Busto Arsizio ha assegnato l’ex stabilimento Gianazza di viale Cadorna a un nuovo proprietario.
Prima di Natale lo stabilimento abbandonato, diventato negli anni rifugio di disperati, è stato assegnato a una società sulla quale in attesa che siano compiuti tutti i formalismi burocratici del caso vige il massimo riserbo. L’immobile si trova tra viale Cadorna, sul territorio di Legnano, e le vie Catullo e Tessa di Cerro Maggiore. Complessivamente interessa un’area di 23.700 metri quadrati, 16.944 sul territorio di Cerro e 6.670 su quello di Legnano. Il Piano di governo del territorio cerrese prevede per la parte di sua competenza (oltretutto ricadente nella fascia di rispetto cimiteriale, visto che il camposanto si trova poco lontano) una destinazione di terziario avanzato e servizi: il Pgt legnanese, che prevedeva un semplice ambito di trasformazione, si è quindi adeguato alla medesima linea urbanistica. Fino ad ora gli acquirenti hanno provveduto solamente a ripulire l’area e a metterla in sicurezza blindandola per evitare eventuali occupazioni abusive: prima o poi la società dovrà però sviluppare un progetto e sottoporlo a entrambe le amministrazioni comunali. «Rimaniamo in attesa di una proposta dei nuovi proprietari – spiega l’assessore all’Urbanistica di Cerro, Enrico Croci –. Siamo pronti a confrontarci e collaborare con l’amministrazione legnanese».
Fondata nel 1892 da Eugenio Gianazza, la Fratelli Gianazza Spa era diventata nella prima metà del XX secolo una delle più importanti fabbriche meccaniche a livello nazionale. Dagli anni Sessanta la sua produzione si era specializzata in impianti per la produzione di vino e olio per l’industria alimentare. Negli anni Novanta la società contava 140 dipendenti e fatturava ogni anno oltre venti miliardi di lire. Nel 2001 gli eredi Gianazza vendettero l’azienda, che fu divisa in due rami. La Se Costruzioni Srl e la Gianazza Engineering Srl. L’area di viale Cadorna fu ceduta a un’immobiliare e di passaggio in passaggio nel 2009 era di proprietà della Agostini Cedis, i cui titolari furono coinvolti in una bancarotta da 42 milioni di euro. Trasferita in una nuova sede a Cerro Maggiore, Gianazza Engineering chiuse invece nel 2006, licenziando gli ultimi 30 dipendenti.
Inaugurato negli anni Sessanta, l’ex stabilimento è vuoto dal 2001: nell’agosto 2015 il Tribunale aveva messo in vendita l’intera area a 1,86 milioni di euro, circa 75 euro al metro quadrato. Allora la gara era andata deserta, questa volta invece qualcuno ha fiutato l’affare.
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