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Quello che il giorno prima era un forte sospetto, è ora una certezza: l’orso è tornato nei dintorni di Verbania. E ha lasciato evidenti tracce del suo passaggio.

Il plantigrado è stato immortalato nella notte tra sabato 2 e ieri, domenica 3 marzo, dalla fototrappola posizionata dalla polizia provinciale sulle alture di Villadossola.

Era stato il comandante Riccardo Maccagno a sistemare sabato pomeriggio la telecamera a infrarossi vicino alle arnie già “visitate” dall’orso venerdì notte. Le immagini scattate dallo strumento, in località Colletta, alle pendici del Moncucco, non lasciano dubbi: si vede perfettamente il grosso animale aggirarsi tra le cassette in legno per procurarsi il miele.

Durante questa seconda incursione ha distrutto solo un’arnia, la notte precedente ne aveva devastate sei. Qualche elemento in più lo si era già avuto sabato pomeriggio. «Lo si è capito dalle impronte che ha lasciato sulla cera e sui telai e le arnie spaccate», spiega Maccagno.

Ora le ricerche si sposteranno in laboratorio. Dall’esame del Dna si potrà appurare se si tratta di M29, l’orso maschio già avvistato in Trentino e in Svizzera e che, proprio dal Canton Vallese, aveva raggiunto la notte dello scorso 27 giugno Crevoladossola: in quell’occasione i proprietari di una villetta si erano svegliati di soprassalto per il rumore provocato dal grosso animale il quale - dopo aver tranquillamente passeggiato nel giardino di casa - si era aperto un varco per allontanarsi, distruggendo una staccionata.

Dalla polizia provinciale arriva l’invito a non creare allarmismi: l’orso è un animale prevalentemente notturno e tende solitamente (ma non è sempre detto) a fuggire dall’uomo. La zona dove sono presenti le arnie che per due notti di seguito hanno attirato l’orso in cerca di miele, è relativamente distante dalle abitazioni.

Non vi sarebbe dunque alcun pericolo per la popolazione della zona alta di Villadossola. Ma gli abitanti, nonostante le rassicurazioni, sono molto preoccupati.

Marco De Ambrosis

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