LA SENTENZA
Vino dell’amore e guerra sul marchio: condanna confermata
La Corte d’Appello si allinea al verdetto del Tribunale di Varese. Lo scontro era tra aziende vinicole

La Corte d’Appello Penale di Milano ha riconosciuto le ragioni di Bottega S.p.A. nei confronti della ditta Morando di Ovada che aveva riprodotto il marchio con la rosa Petalo Moscato di Bottega, utilizzando la denominazione Tempo. Il processo, in primo grado, era stato celebrato a Varese e aveva portato alla sentenza di condanna pronunciata nei confronti del legale rappresentante della Morando S.p.A. a 8 mesi di reclusione oltre ad un risarcimento e le spese legali. Ora, appunto, al conferma del verdetto di Varese, salvo la prescrizione del reato. Lo rileva, in una nota l’azienda vitivinicola trevigiana.
IL VINO DELL’AMORE
Sul banco degli imputati a Varese era finito appunto Ermanno Soria, legale rappresentante della casa vinicola Morando di Costigliole d’Asti, accusato di vendita di prodotti industriali con segni mendaci. Reato che viene contestato a chi mette in circolazione prodotti con marchi che possono trarre in inganno il compratore. E il marchio al centro della contesa era, come detto, la rosa stampata sulle bottiglie di moscato che nel 2016 erano in vendita, tra l’altro, nei supermercati Carrefour. Un’etichetta che Sandro Bottega, della Bottega spa di Bibano (Treviso), ha sostenuto che sia stata copiata da quella del moscato Petalo-Il Vino dell’amore, marchio da lui creato e registrato. Durante un’udienza, il suo legale, l’avvocato Raimondo Galli, aveva portato le due bottiglie nell’aula del Palazzo di giustizia davanti al giudice Antonella Vitale. la competenza di Varese si basava sul fatto che il sequestro fu disposto dal gip della Città Giardino dopo il ritrovamento dei prodotti al supermercato di Gavirate.
© Riproduzione Riservata