LA DISAVVENTURA
Viola i domiciliari per andare al lavoro e finisce in carcere
L’uomo godeva di un permesso per recarsi a Nerviano dove lavorava, ma l’azienda lo aveva licenziato

Ha violato gli arresti domiciliari per recarsi sul posto di lavoro, ma era stato già licenziato. Ora è finito in carcere. È la disavventura, avvenuta lo scorso 14 febbraio, nel giorno di San Valentino, di un 39enne residente a Pogliano Milanese. L’uomo era stato posto ai domiciliari in seguito a un grave fatto di cronaca di cui era stato protagonista qualche anno fa a Taranto, da dove proveniva. Nella città pugliese si era reso protagonista addirittura di un tentato omicidio, infiggendo ben 17 coltellate a un contendente in amore che si era poi, fortunatamente, salvato.
LA DENUNCIA E LE MANETTE
Era agli arresti domiciliari nella sua abitazione poglianese ma aveva un permesso per recarsi sul posto di lavoro a Nerviano. Purtroppo, però, la ditta lo aveva licenziato, facendo decadere tale possibilità. Probabilmente ha pensato di poter ugualmente uscire di casa come se nulla fosse. Quando lui si è presentato in azienda ai datori di lavoro non è restato altro da fare che avvisare i carabinieri. È stato portato nel carcere milanese di San Vittore.
UN ALTRO ARRESTO A TURBIGO
A Turbigo, invece, il giorno prima a finire in manette era stato un pregiudicato 51enne cuggionese che nonostante l’obbligo di firma e il divieto di avvicinamento verso l’ex moglie, aveva più volte raggiunto la donna, la quale non ha potuto far altro che segnalare la cosa ai carabinieri. Proprio questi ultimi lo hanno arrestato.
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