VIOLENZA AL PS
«Ormai esiste il caso Gallarate»
Il presidente degli infermieri: peggio di Varese e Busto

Cancelletti fra i varchi sotterranei, sbarre, controlli serrati delle forze dell’ordine eppure il pronto soccorso dell’ospedale Sant’Antonio Abate resta uno dei luoghi dove i clochard si riparano più di frequente.
In particolare il pronto soccorso è l’unico punto di riferimento nella città: sempre aperto e sempre caldo. E spesso, a causa dei fumi dell’alcol, i senzatetto perdono la testa spaccando tutto e minacciando il personale. Per il presidente dell’ordine degli infermieri Aurelio Filippini: «C’è un vero caso Gallarate da approfondire. I numeri dicono che ci sono più interventi rispetto a Varese e Busto Arsizio».
Da tempo, i violenti non sono tollerati e fanno il pieno di denunce, oltre a essere allontanati. «La povertà non è un reato», esordisce Roberto Gelmi, direttore del presidio cittadino, «ma io devo garantire sicurezza e serenità agli operatori sanitari e al personale. Il problema risiede nel fatto che queste persone non tollerano le regole e un minimo di disciplina. Non tutti ovviamente».
Problema di civiltà
Gelmi sottolinea: «Abbiamo già avviato da tempo collaborazioni con Exodus e con i City Angels, in modo che si possa aiutarli. Ma siamo di fronte a un problema di civiltà: prima di tutto la violenza non trova tolleranza e queste persone vengono allontanate dalle forze dell’ordine. Purtroppo sanno fin troppo bene che poi non accade loro niente. L’altro problema è legato all’uso che viene fatto di sotterranei e angoli dell’ospedale che venivano usati come dormitorio». Sporcare senza decenza, è stato uno dei principali problemi. A tutto questo, si è sommato un altro problema come rimarca Gelmi: «C’è tutto il tema Covid: come possiamo permettere che queste persone senza il minimo di precauzioni frequentino gli ospedali?». Il dirigente sottolinea: «Solo qualche settimana fa, con il comandante della compagnia dei carabinieri Matteo Russo, abbiamo fatto un giro nei sotterranei e ho fornito tutte le piantine. Lavoro fatto anche con la polizia e il commissario capo Luigi Marsico. Ma quando abbiamo bisogno delle forze dell’ordine, siamo già nella fase problematica».
Accesso pronto soccorso
Tema condiviso anche da Filippini che analizza: «Il problema è prima di tutto sociale perché sono persone che non sanno dove andare. E sanno che al pronto soccorso ci saranno sempre due mani tese pronte ad aiutare: è l’unico vero presidio del territorio che non chiude mai, dove c’è sempre personale che aiuta». Entra nel merito: «Dovrebbe essere rivisto anche il metodo di accesso al pronto soccorso. Ci sono ancora troppi codici bianchi: se riuscissimo ad avere una sorta di filtro, forse si potrebbero evitare certi episodi. Ma il problema è che il pronto soccorso è come un porto, arriva di tutto». E su Gallarate conclude: «A vedere i numeri, gli interventi e le aggressioni a Gallarate superano Varese che pure ha un numero di accessi al pronto soccorso ben maggiore: è evidente che ci sia un tema sociale da affrontare».
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