SANITA’
Visite al poliambulatorio: la lunga attesa
Castellanza, medici di base spesso irraggiungibili. “E quando prendiamo la linea l’appuntamento è due settimane dopo”
«Chiami e non risponde nessuno. Quando sei fortunato e rispondono, ti danno appuntamento anche a distanza di due settimane». Polemiche, in questi giorni, per i tempi d’attesa del poliambulatorio dei medici di base di via Veneto a Castellanza, investito dalle critiche dei pazienti. Secondo le segnalazioni pervenute alla Prealpina, fissare una visita è un’impresa: bisogna armarsi di pazienza, sia che si telefoni per prenotare sia che ci si presenti di persona. Un disagio ben comprensibile dal momento che chi sta male vorrebbe essere visitato il prima possibile.
Il servizio
Il poliambulatorio, come spiega il sindaco Cristina Borroni, è stato riattivato nel rione Insù grazie a un accordo fra le dottoresse che hanno siglato un contratto d’affitto con il Comune. A gestirlo non è un ente esterno ma un servizio di segreteria cui si sono affidate le titolari degli studi medici». Gli ambulatori si trovano nella storica sede dei Servizi sociali, accanto alla farmacia comunale. Borroni precisa di avere appreso delle lamentele dai social e che nessuno ha fatto presenti i problemi agli amministratori o al Comune. Fatto sta che è da tempo che ci sono lamentele, come emerge dalle testimonianze raccolte dalla redazione.
I disagi lamentati
«Nessuno mette in discussione la bravura e la competenza delle dottoresse – precisa chi segnala il problema – Ma ultimamente non si capisce perché, e per colpa di chi, gli orari degli appuntamenti sono molto ristretti ed è difficilissimo anche prendere la linea. Poi, se per grazia ricevuta si riesce a parlare con un addetto, ti dà l’appuntamento con un’attesa di almeno due settimane. Anche qui non si capisce il motivo, però se c’è l’urgenza di richiedere la malattia per il lavoro c’è subito piena disponibilità». «Conosco persone – riferisce un altro castellanzese – che per avere l’impegnativa per una visita in ospedale hanno dovuto aspettare dieci giorni per prendere l’appuntamento con il medico». Il senso di tutto? «Se andiamo avanti così, oltre a pagare quasi sempre le visite in ospedale, dovremo avere un dottore a pagamento per farci curare».
Troppi pazienti
Il problema starebbe nell’elevato numero di pazienti seguiti, che a quanto pare fa allungare i tempi di attesa. Che fare, dunque? Rassegnarsi? Certo resta l’amarezza di quest’altro disagio dopo i pensionamenti: c’era stato un lungo periodo in cui i pazienti avevano dovuto rivolgersi ai provvisori nel distretto socio-sanitario di via Roma. Qui veniva assegnato un medico che visitava e prescriveva ricette; addirittura qualcuno aveva ritrovato il proprio dottore andato in pensione che dava una mano. Poi sono stati nominati i sostituti ed è stato riaperto il poliambulatorio.
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