UNIONI CIVILI
Viviana ed Eleonora: sì
Dopo un’attesa di ben cinque anni la prima coppia di donne si è unita in Comune a Castellanza. «Presto in Spagna per la fecondazione assistita»

Nel giorno più importante della loro vita, sono approdate a Palazzo Brambilla fra applausi e congratulazioni: lei in abito bianco ma non classico, lei in un elegante completo con pantaloni e giacca neri. Sui loro volti la radiosità di chi ce l’ha fatta, nei loro occhi l’aspettativa gioiosa di chi si appresta a condividere tutto. Viviana Renato, 35 anni, ed Eleonora Milvia Pagani, 28, sono la prima coppia gay a scambiarsi gli anelli a Castellanza. Per l’occasione la Sala delle Colonne del municipio era addobbata a festa e gremita di familiari, parenti e amici, che hanno atteso le due promesse spose.
Viviana ed Eleonora sono arrivate in cortile con un leggero ritardo rispetto alle 12, sotto una pioggerella che sembrava voler benedire la prima unione civile del comune. Ad attenderle c’era Elisa Rossi, responsabile dell’Ufficio Servizi Demografici: se era emozionata, non lo ha dato a vedere, impeccabile nel suo ruolo di pubblico ufficiale mentre elencava diritti e doveri dei coniugi fino allo scambio degli anelli e al bacio di rito davanti ai flash dei fotografi. Poi applausi, fra baci e abbracci e lo scambio di auguri di una felice vita insieme.
Che cosa significa per voi questo giorno? A rispondere è Viviana, che ha voluto espressamente La Prealpina per immortalare questo evento speciale e irripetibile: «E’ da cinque anni che aspettiamo. Quando è stata approvata la legge sulle unioni civili non ci credevamo, non ci sembrava vero… Pur vivendo insieme, per lo Stato era come se fossimo due estranee. Addirittura, quando la mia compagna doveva sottoporsi a un intervento chirurgico, siamo andate da un notaio per certificare che ero autorizzata a starle accanto in ospedale nel caso ci fossero state complicazioni: sì, perché potevano dirmi benissimo che non ero nessuno…».
Viviana, che abitava a Siracusa, ha conosciuto Eleonora mentre era in vacanza in Sicilia: fra loro è scattata subito la scintilla, è bastato incrociare gli sguardi per capire che fossero fatte l’una per l’altra. Da allora non si sono più separate, andando a vivere prima a Milano e, da tre anni, a Castellanza, dove hanno comprato una casa dopo avere trovato lavoro come commesse. L’unione civile è solo un altro passo del loro percorso di vita in comune: «Ci siamo già mosse per farci una famiglia – annuncia Viviana, raggiante – Tenteremo in Spagna la procreazione assistita, così da avere dei figli e crescerli in Italia».
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