I CONTROLLI
Vivono nel cantiere dove lavorano: sospesa l’attività
Gravi irregolarità riscontrate nel cantiere dell’ex hotel di via Giusti a Varese. Quattro dei sette operai non avevano un contratto regolare

Un appartamento improvvisato all’interno del cantiere di un albergo in ristrutturazione dove lavoravano. È stata la scoperta fatta dal personale dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro nella mattinata di giovedì 6 febbraio in via Giusti a Varese. I tecnici, in collaborazione con il Nucleo tutela lavoro dei carabinieri, guidati dal comandante Andrea Cannella, hanno portato alla luce una realtà di lavoro irregolare: sono stati individuati 7 lavoratori di nazionalità cinese, di cui 4 senza regolare contratto di lavoro (in nero). I lavoratori erano impegnati in opere di demolizione e ricostruzione di parti murarie, rifacimento di impianti idrici ed elettrici e sostituzione della pavimentazione.
LA CASA NEL CANTIERE
La ditta affidataria dei lavori è intestata a un cittadino italiano e ha sede legale a Milano, mentre il committente dei lavori è la società proprietaria dell’albergo, il cui amministratore è un cittadino cinese. Durante l’ispezione è emerso che alcuni lavoratori risiedevano direttamente all’interno del cantiere, dove erano stati collocati materassi, fornelli elettrici e vettovaglie, in condizioni di alloggio precarie e rischiose.
I PROVVEDIMENTI
L’attività di controllo ha portato alla sospensione immediata dell’attività produttiva. La sospensione è stata disposta sia per la presenza di lavoro nero sia per gravi violazioni in materia di sicurezza sul lavoro, tra cui la mancata elaborazione del Piano operativo di sicurezza, la mancanza di protezioni verso il vuoto e la presenza di conduttori elettrici nudi in tensione, esposti al rischio di contatto. Inoltre, all’esterno del cantiere non sono stati rinvenuti i cartelli obbligatori indicanti gli estremi dei titoli edilizi e abilitativi. Per tale motivo è stato richiesto l’intervento della Polizia locale e dei tecnici comunali per verificare la regolarità delle autorizzazioni edilizie. Gli accertamenti sono ancora in corso per approfondire eventuali profili di responsabilità più gravi, sia di carattere amministrativo sia penale.
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