STORIA DELLA MUSICA
Wish You Were Here: il capolavoro dei Pink Floyd tra fiamme e follia
È iniziato il conto alla rovescia per il 12 dicembre quando il mitico album festeggerà i 50 anni. L’album torna disponibile in un mega-cofanetto con rarità, versioni alternative e demo mai ascoltate

L’attesa per il 12 dicembre è scoccata pochi giorni fa con la pubblicazione della prima registrazione demo inedita di Welcome To The Machine, in origine battezzata The Machine Song e un po’ più breve dei sette minuti e passa comparsi in seguito su disco. Ma si può affermare a ragione che siano già iniziati i festeggiamenti per il cinquantesimo anniversario di Wish You Were Here, uno dei tanti album simbolo del rock proveniente dalla visionaria discografia dei Pink Floyd. Il disco, che nel 1975 sanciva il primo confronto diretto con la celebrità planetaria conseguita dopo l’exploit del meraviglioso The Dark Side of The Moon, tra tre mesi sarà rilanciato come Wish You Were Here 50, con una serie di formati contenenti remaster, take alternative e rarità tanto sonore quanto materiali. Cinque decenni passati indenni quelli attraversati da Wish You Were Here, album per molti versi accostabile al filone del concept che tanto andava di moda negli anni Settanta. Come in opere successive, come The Wall, il tema centrale dei testi scritti dal bassista Roger Waters raccontavano di incomunicabilità, isolamento, caducità, ma anche di critica all’industria culturale in cui i Pink Floyd si erano ritrovati catapultati. La musica è invece una delle tante perle floydiane, sospese tra l’ineffabilità di brani lunghissimi come la celeberrima Shine On You Crazy Diamond, omaggio al co-fondatore della band ritiratosi dalle scene Syd Barrett.
La riedizione vuole far risaltare tutta la tagliente enigmaticità di un disco passato alla storia a scapito delle appena quattro tracce, disposte a mo’ di suite rock. Il formato digitale include l’album originale rimixato in Dolby Atmos da James Guthrie, storico collaboratore dei Floyd fin dai tempi di The Wall, qui prestatosi a sovrintendere una retrospettiva di quest’altro capolavoro. Inoltre, saranno presenti 25 brani bonus composti da nove chicche da studio e 16 registrazioni live realizzate dal noto botlegger Mike Millard. Oltre al citato singolo, le novità prevedono il primo demo casalingo registrato da Waters di The Machine Song (Roger’s Demo), un mix strumentale della title track dell’album, in cui spicca l’iconica pedal steel guitar di David Gilmour, e un epico assemblaggio delle parti 1-5 e 6-9 di Shine On You Crazy Diamond, originariamente poste all’inizio e alla fine della tracklist. D’altra parte, le inedite tracce dal vivo, provenienti dal concerto che il gruppo tenne alla Los Angeles Sports Arena il 26 aprile 1975, sono state meticolosamente restaurate e rimasterizzate da Steve Wilson, geniale mente dei Porcupine Tree che non solo è a capo di una delle band considerate tra gli eredi di Gilmour, Water e soci, ma anche un produttore molto esperto di riedizioni dagli anni Settanta. L’edizione Blu-Ray, invece, presenta tre dei filmati proiettati durante il tour del 1975 insieme a un ulteriore cortometraggio a firma Storm Thorgeson, l’artista che insieme ad Aubrey “Po” Powell ideò la mitica copertina di Wish You Were Here. Le versione 3LP e 2CD contengono l’album e le nove rarità in studio, mentre il cofanetto deluxe rappresenta un vero e proprio all-in. Oltre alle edizioni 2CD, 3LP (per l’occasione trasparente) e Blu-Ray, include infatti un quarto LP trasparente, Live At Wembley 1974, oltre a una replica del singolo giapponese 7” Have A Cigar/Welcome To The Machine” , un libro cartonato con fotografie mai pubblicate, un comic book con il programma del tour e un poster del concerto al villaggio inglese di Knebworth del luglio 1975, quando Wish You Were Here fu presentato al pubblico in anteprima.
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