IL DIBATTITO
«Cessate il fuoco» in Consiglio a Legnano
La guerra in Palestina al centro dell’assemblea civica
L’iniziativa era in sostegno dell’ordine del giorno contro la guerra in Palestina, ma poteva benissimo essere letto anche come un invito a maggioranza e opposizione a sotterrare le asce di guerra e a inaugurare una nuova fase di dialogo, e in effetti almeno all’inizio della serata di oggi, martedì 6 febbraio, il Consiglio comunale di Legnano è iniziato con toni ben diversi rispetto a quelli della seduta dello scorso 30 gennaio, quando durante le comunicazioni iniziali maggioranza e opposizioni si erano duramente scontrate discutendo sull’assoluzione in appello dell’ex sindaco Gianbattista Fratus e degli ex assessori Maurizio Cozzi e Chiara Lazzarini.
Fin dal secondo punto all’ordine del giorno però la discussione è scivolata dalla politica al piano legale: con una sua interrogazione, la Lega ha infatti chiesto al sindaco Radice di relazionare sui costi sostenuti dal Comune nella vicenda giudiziari che ha portato all’assoluzione di Fratus: il sindaco ha ricordato che la costituzione di parte civile del Comune nel processo contro Fratus era stata decisa dal commissario prefettizio, e che il costo era stato di oltre 5mila euro. In appello il Comune aveva scelto la strada della continuità. Scelta contestata dalla capogruppo della Lega, avvocato Carolina Toia, che ha ricordato come il Comune non fosse comunque obbligato a costituirsi.
Sulla stessa linea poi l’interrogazione del consigliere del Movimento per i cittadini Franco Brumana, che ha chiesto quanto sia costata tra Tar e Consiglio di Stato il caso del bando per ridisegnare piazza Mocchetti, piazza privata che il Comune non aveva diritto di ridisegnare senza consultarne i proprietari. In questo caso al spesa è stata oltre 20mila euro. A dispetto dei toni pacati, il fuoco delle opposizioni contro la giunta Radice non è affatto cessato.
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