Cina
Cina, da domenica a Pechino si riunisce Congresso del popolo
In vista del cruciale congresso del Partito comunista in autunno
Pechino, 3 mar. (askanews) - La legislatura cinese, il cui ruolo è sostanzialmente di protocollare le decisioni dell'esecutivo, si riunisce da domenica con un'agenda dedicata al contenimento dei rischi economici, mentre il presidente Xi Jinping consolida il suo potere in vista del cruciale congresso del Partito comunista quest'autunno. La riunione dei 3.000 delegati del Congresso nazionale del popolo nella cavernosa Grande Sala del Popolo a Pechino viene indetta ogni anno per dare una parvenza di governo popolare. Solitamente non ha reale incidenza sulla politica, ma quest'anno merita di essere seguita con attenzione in vista dell'assai più importante congresso del Partito comunista, un evento che si tiene ogni cinque anni.
Da quando è arrivato al potere nel 2012, Xi ha consolidato la sua presa più rapidamente di qualunque altro leader da decenni e al Congresso del partito potrebbe annunciare un rimpasto della leadership oltre a gettare luce sulla sua ipotizzata intenzione di restare alla guida del Paese oltre il tradizionale mandato decennale. "Questo è un anno spartiacque" ha detto all'Afp Willy Lam, analista politica cinese presso la Chinese University of Hong Kong. Il sipario sul Congresso del popolo si alza domenica con la relazione annuale del premier Li Keqiang, che includerà l'obiettivo di crescita per quest'anno, un indicatore molto seguito dell'umore della leadership sull'economia.
Il Partito comunista fonda la sua legittimazione a governare sulla capacità di sostenere la crescita, ma lo scorso anno l'economia è cresciuta solo del 6,7%, il ritmo più basso da un quarto di secolo. Gli analisti attendono che Li fissi per il 2017 un obiettivo di crescita tra il 6,5 e il 6,7%, lo stesso dello scorso anno.
Il rallentamento complica le manovre del governo per passare da un modello economico basato sugli investimenti finanziati a debito e sull'export a un'economia trainata dai consumi, ridimensionando nel contempo alcuni settori industriali. Tra i rischi una valuta in calo, una massiccia fuoruscita di capitali delle imprese cinesi a caccia di ritorni più alti all'estero e i timori di bolla immobiliare e crisi creditizia.
Il dibattito del Congresso dovrebbe perciò essere dominato dal cautela e controllo. "Ci attendiamo che l'incontro quest'anno
confermi una virata della politica economica verso il contenimento del rischio a scapito del sostegno alla crescita a breve termine" si legge in un report di Capital Economics.
Anticipando forse il suo intervenendo al Congresso del popolo, il nuovo numero uno della banca centrale Guo Shuqing ha avvertito dei rischi posti dalle società pubbliche oberate di debiti, dai prezzi immobiliari gonfiati e dal credito facile e ha promesso di porre fine al "caos" regolatorio.
All'inizio di una sessione che dovrebbe durare dieci giorni è previsto un tocco di colore, con l'arrivo del delegati dalle regioni nei costumi tradizionali accanto ai militari in alta uniforme, immagini che hanno l'obiettivo di rafforzare l'unità nazionale. Sotto pressione per l'inquinamento atmosferico fuori controllo, le autorità hanno chiuso le fabbriche e altre attività inquinanti nel nord della Cina per ripulire l'aria durante lo show del Congresso. Nonostante ciò le previsioni meteo ufficiali sono di una nuvola di smog che soffocherà Pechino nel weekend. Come ogni anno il livello di sicurezza è stato aumentato nella capitale e in tutto il Paese, per impedire proteste. Lunedì circa 10mila agenti armati hanno manifestato contro il "terrorismo" nell'inquieta regione occidentale dello Xinjiang, una zona tradizionalmente musulmana che mal sopporta il regime cinese.
Sotto gli occhi della nazione i leader potrebbero anche dar prova di forza su Taiwan e sulle acque contese del Mar della Cina meridionale. Dopo la vittoria elettorale di novembre il presidente Usa Donald Trump ha irritato Pechino indicando che potrebbe rafforzare le relazioni con Taiwan, che la Cina reclama come sua. Le tensioni sono rientrate quando il presidente si è rimangiato le dichiarazioni sull'isola in una telefonata con Xi, ma restano i timori che la nuova amministrazione possa alimentare una guerra commerciale o riaccendere le tensioni su Taiwan o sul mare.
Pechino potrebbe "battere sul nazionalismo" durante la sessione del Congresso per proiettare forza e "avvertire Washington di non alimentare problemi con Taiwan o nel Mar della Cina" ha detto Lam. "Penso sarebbe una buona occasione per riaccendere le fiamme del nazionalismo".
(fonte Afp)
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