Cina
Cina lancia campagna anti-saccheggi per salvare la Grande Muraglia
Il 30% del monumento già scomparso per furti
Pechino, 2 ago. (askanews) - Decisa a salvare la Grande Muraglia dalle grinfie di schiere di saccheggiatori, la Cina sta per lanciare una seria campagna di lotta contro il degrado causato dall'uomo al più grande monumento architettonico del mondo. Ispezioni continue lunga tutta l'estensione della muraglia, una linea telefonica ad hoc per denunciare le azioni di degrado sono alcune delle principali misure annunciate dall'Amministrazione nazionale del patrimonio culturale cinese. La struttura, iscritta al patrimonio mondiale dell'Unesco dal 1987, è sempre più preda di ladruncoli che da decenni la smontano per portarsi a casa le pietre, per riutilizzarli come materiale da costruzione o per rivenderle come souvenir ai turisti.
Lunga più di 21.000 chilometri, contando anche le parti oggi distrutte, la Grande Muraglia fu eretta fra il III secolo a. C. e il XVIIesimo secolo. Si estende dalla provincia del Gansu, a Nordovest, fino a quella dell'Hebei, a Nord. Secondo i dati dell'Anpc, circa il 30% dei 6200 chilometri di muraglia eretta sotto la Dinastia dei Ming (1368-1644) sono già scomparsi. Solo il 10% sarebbe in un buono stato di conservazione attualmente. La Società della Grande Muragllia di Cina (Sgmc) imputa i danni causati allo storico monumento ai furti di pietre da parte degli abitanti locali ma anche agli sviluppi agricoli dei dintorni. La Sgmn punta il dito contro la protezione insufficiente delle aree più remote. Il governo di Pechino aveva già pubblicato un regolamento sulla questione nel 2006: esperti della Grande Muraglia avevano esortato le autorità locali aad adottare misure più concrete per facilitare la messa a punto del piano nazionale.
© Riproduzione Riservata