Mafia
Grasso commemora Borsellino: contro la mafia ancora molto da fare
Non è ancora sconfitta quella infiltrata in politica e pubblica amministrazione
Roma, 19 lug. (askanews) - "Dinanzi ai rigurgiti e alle immagini che ci ricordano l'inferno di Via D'Amelio, i corpi dilaniati, dobbiamo rinnovare la promessa di impegnarci per perseguire ideali di verità e di giustizia e per continuare l'opera di contrasto ad ogni manifestazione mafiosa, con uno slancio etico che superi ogni indifferenza e rassegnazione e l'alibi del non sapere. C'è ancora molto da fare e, come membri di questa Assemblea rappresentativa, abbiamo il compito di essere all'altezza di una così decisiva sfida per il nostro Paese e per il suo futuro". Lo ha detto il presidente del Senato, Pietro Grasso, ricordando in aula il 25esimo anniversario della strage in cui furono assassinati il giudice Paolo Borsellino e gli uomini di scorta Agostino Catalano, Eddie Walter Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi e Claudio Traina.
"Nel nome di Borsellino, e in quello di tutti i caduti innocenti per mano mafiosa, abbiamo in questi 25 anni - ha proseguito - ottenuto molti successi nel contrasto alla criminalità organizzata: abbiamo sconfitto la 'cosa nostra' violenta, sanguinaria e stragista, ma non ancora quella capace di mutar pelle, di sparire dai radar dell'opinione pubblica e di infiltrarsi a tutti i livelli nella società, nella politica e nella Pubblica Amministrazione".
Grasso ha fatto riferimento ai recenti episodi di vandalismo contro i simboli dlela lotta alla mafia: "Non sono mancati momenti nei quali la mafia ha tentato dei colpi di coda che ne dimostrano - ha osservato - più la debolezza che la forza: penso, ad esempio, ai recenti atti di vandalismo inferti alle statue di due grandi uomini dello Stato, Giovanni Falcone e Rosario Livatino".
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