IL PROCESSO
Delitto di Malnate, sangue e impronte inchiodano Domenichini
I Ris ricostruiscono, in tribunale a Varese, la scena del delitto
Tracce di sangue sulle pareti e sul pavimento, e impronte di scarpe in corridoio, in camera da letto e nel bagno, alcune delle quali invisibili a occhio nudo ma scovate grazie ai reagenti. Così i Ris hanno incastrato l'assassino di Carmela Fabozzi.
LA RICOSTRUZIONE
La scena del delitto è stata ricostruita oggi, mercoledì 15 novembre, in tribunale a Varese, dai carabinieri del Reparto investigazioni scientifiche di Parma che effettuarono il sopralluogo nella casa dell'omicidio e, grazie a un laser scanner 3D sono stati in grado di riprodurre tridimensionalmente la scena del crimine. Prosegue il processo in Corte d'Assise per l'omicidio della pensionata di Malnate, Carmela Fabozzi, uccisa nella sua casa di via Sanvito il 22 luglio 2022 con nove colpi alla testa. Delitto di cui è accusato Sergio Domenichini, 67 anni, arrestato dai carabinieri circa un mese dopo i fatti, al ritorno da una vacanza a Lignano Sabbiadoro. L'uomo - che conosceva la vittima perché ogni tanto la accompagnava in auto, a pagamento, dal medico o dal parrucchiere - deve rispondere di omicidio volontario a scopo di rapina, con le aggravanti dei motivi abbietti e futili, della crudeltà e della minorata difesa.
IL DNA SOTTO L’UNGHIA DELLA VITTIMA
Il maresciallo che si è occupato dell'analisi biologica dei reperti ha confermato che sotto l'unghia del dito indice destro della vittima è stato trovato il Dna di Domenichini.
LE IMPRONTE SUL VASO
Dall'indagine dattiloscopica è emerso che delle otto impronte rilevate nella cavità interna del vaso, trovato sporco di sangue della vittima, quattro corrispondono a quelle dell'imputato. E quindi secondo i Ris il vaso, «afferrato almeno due volte in successione da Domenichini», può «essere identificato come arma del delitto».
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