LA SVOLTA
Omicidio Fabozzi: dopo l’arresto si cerca il movente
Sergio Domenichini in carcere per il delitto di Malnate. La sera dell’omicidio era partito per le vacanze. Entro mercoledì l’interrogatorio

Un uomo di 66 anni, Sergio Domenichini, con precedenti penali per reati contro il patrimonio e truffe anche ai danni di persone anziane, è stato arrestato per l’omicidio di Carmela Fabozzi, 73enne trovata uccisa nella sua casa con la testa fracassata a Malnate il 22 luglio. Ne dà notizia la Procura di Varese. L’uomo, che la vittima conosceva, il giorno del delitto era andato in vacanza dove era rimasto fino al 17 agosto lasciando l’albergo senza pagare il conto. Prestava attività di volontariato presso un’associazione che si occupa di anziani, l’Anteas. Proprio per questo aveva conosciuto Carmela Fabozzi, i cui funerali si svolgeranno martedì 23 agosto.
L’IDENTIFICAZIONE E IL MOVENTE DA TROVARE
Durante le indagini i carabinieri hanno identificato lo sconosciuto visto da due vicini sulle scale e nell’atto di bussare alla porta di casa Fabozzi nell’ora nella quale sarebbe stato commesso l’omicidio. La descrizione dello sconosciuto combaciava perfettamente con l’indagato. Nel prosieguo delle indagini sono emersi elementi di prova gravemente indizianti. Il movente non sarebbe una rapina finita male, Domenichini, dalla casa ha preso solo due telefoni, staccati il giorno del delitto perché, secondo il gip, con «ogni evidenza contenenti messaggi e contatti riconducibili all’aggressore».
I RILIEVI DEI RIS
La vittima è stata uccisa nell’ingresso dell’abitazione, vicino ad un mobile con un pesante vaso di fiori secchi. I fiori sono stati trovati sotto il corpo della donna e il vaso ancora al suo posto. La donna è stata colpita nove volte alla testa «con violenza devastante», come descritto al comunicato diffuso dalla Procura di Varese. I rilievi e gli accertamenti tempestivi dei Ris di Parma hanno consentito di rinvenire all’interno del vaso le impronte dell’indagato e di accertare che il vaso stesso, con tracce ematiche nella parte del basamento e della pancia, era stato appoggiato su un altro mobile, lasciando una traccia di sangue compatibile con la base del vaso. I Ris hanno rilevato impronte di sangue invisibili a occhio nudo, lasciate da scarpe da ginnastica dalla suola molto particolare, simili alle scarpe indossate dall’uomo che compare nei video delle telecamere posizionate attorno all’abitazione della vittima. Scarpe poi rinvenute e sequestrate sull’auto dell’indagato.
L’AUTO E IL GPS
L’indagato è stato ripreso dalle telecamere della zona più volte mentre passava sotto casa della vittima, contattata telefonicamente due volte prima di mezzogiorno di quel 22 luglio. Tutti movimenti confermati dal sistema gps, installato sull’auto a fini assicurativi, che ha registrato la sosta nel cortile nel delitto alle ore 12.05.
L’ARRESTO E L’INTERROGATORIO
Sergio Domenichini è stato arrestato ieri pomeriggio in centro a Varese. Non ha opposto resistenza. Ora è in carcere ai Miogni. Verrà interrogato all’inizio della prossima settimana, probabilmente lunedì 22 o martedì 23 agosto. Comunque non oltre mercoledì: il gip ha infatti cinque giorni di tempo da quando è stata eseguita l’ordinanza di custodia cautelare.
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