IL SABATO DELLA PROTESTA
Malpensa, in 300 contro Cargo City
Sei ore di protesta in difesa della brughiera. «C’è in gioco anche la democrazia». Pronti ricorsi anche in sede europea per bloccare l’emendamento della Lega al “Decreto Aria”
Sei ore di sit-in e poco meno di 300 persone in difesa della brughiera, oggi, sabato 4 novembre, al centro parco dogana austroungarica, sempre più minacciata dopo il via libera del Parlamento, in attesa della firma del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, all’emendamento della Lega – all’interno del Decreto Aria – che salva il Cargo e bypassa il parere del Ministero dell’Ambiente.
Una comunità di cittadini, esponenti politici regionali e nazionali di centrosinistra e dei Cinque Stelle, associazioni ambientaliste, mondo universitario che, forte e convinta, dice ancora no. Lo dice in quella che vuole essere una sorta di “nuova Resistenza” in nome di una biodiversità da proteggere e da tutelare e soprattutto – come hanno detto oggi molti relatori – «non c’è in gioco solo la difesa dell’ambiente, la brughiera, la sua bellezza e la nostra salute ma c’è in gioco la democrazia».
C’è insomma la volontà di opporsi e di ricorrere in sede nazionale ed anche europea – la Corte di Giustizia Europea – a quella che viene ritenuta «una forzatura del Parlamento» come dice Barbara Meggetto, presidente regionale di Legambiente.
«Non si possono fare e disfare le norme a proprio piacimento” mentre – aggiunge il vicesindaco di Nosate, Carlo Miglio – è stata approvata una vergognosa norma ad Malpensam».
Presenti numerosi parlamentari di opposizione pronti a fare fronte comune e «a scoperchiare il pentolone». Infine la Rete Comitati Malpensa in un documento letto da Walter Girardi impegna tutti «ad opporsi in tutte le sedi al Disegno di Legge Aria del 24 ottobre 2023 per la parte relativa all’aeroporto di Malpensa che vorrebbe ribaltare il parere del ministero dell’Ambiente e Cultura del giugno 2023».
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