Cinema
"Non si ruba a casa dei ladri", Vanzina e la Roma del malaffare
Dal 3 novembre il nuovo film con Ghini, Salemme, Rocca e Arcuri
Roma, 28 ott. (askanews) - Politici corrotti, avidi intermediari d'affari, gare d'appalto truccate, mazzette: il nuovo film dei fratelli Vanzina "Non si ruba a casa dei ladri", nei cinema del 3 novembre, prende spunto dalle quotidiane cronache di corruzione e le trasforma in farsa. Massimo Ghini è un faccendiere disonesto, che, truccando una gara d'appalto, manda in rovina un imprenditore onesto, interpretato da Vincenzo Salemme. Quest'ultimo, insieme alla moglie, interpretata da Stefania Rocca, organizza allora un colpo per mandare fallito il rivale. "Da uno spunto drammatico si può fare una buona commedia. - ha affermato Carlo Vanzina - Abbiamo sviluppato il racconto partendo dal punto di vista di un cittadino onesto, mandato sul lastrico da giochi di potere politici, con cui uno spettatore si può identificare".
In una Roma dove regnano malaffare e corruzione Ghini e Manuela Arcuri interpretano la coppia di burini arricchiti senza remore, mentre il napoletano Salemme è l'uomo schiacciato dal malcostume, di fronte al quale non esiste nessun tipo di argine. "Questo non è un film su Roma, ma sulla parabola della natura umana. - ha affermato Salemme - Napoli è stata vissuta per anni come un fatto di cronaca, ora si parla di Roma, ma la corruzione dell'animo umano non c'entra niente con la città". Carlo Vanzina è d'accordo: "Questo film, come tanta commedia all'italiana, è proprio sull'animo umano, corruttibile, che ondeggia. Spesso anche se vuoi fare il tuo percorso sei comunque tentato da ciò che ti circonda, da ciò che è orrendo intorno a te, come rubare" ha detto.
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