Cinema
"Taxi" di Panahi, inno a cinema e libertà, in sala dal 27 agosto
Il film del regista iraniano ha vinto l'Orso d'oro a Berlino
Roma, 19 giu. (askanews) - E' un inno al cinema e alla libertà di espressione "Taxi Teheran", il film del regista iraniano Jafar Panahi, vincitore dell'Orso d'oro al festival di Berlino, che arriverà nei cinema italiani il 27 agosto. Panahi, condannato dal regime iraniano a non poter più realizzare film, scrivere sceneggiature, rilasciare interviste e uscire dal suo Paese, ha girato questo film da solo, piazzando una telecamera all'interno di un taxi che lui stesso ha guidato per le strade di Teheran. I passeggeri con i loro dialoghi fanno affiorare un ritratto ironico e drammatico della società iraniana, e attraverso loro Panahi denuncia soprattutto la negazione della libertà di espressione.
I primi due passeggeri si scontrano sulla pena di morte (l'Iran è il Paese, dopo la Cina, in cui avvengono più esecuzioni), una coppia appena uscita da un incidente mostra in modo tragicomico le disparità tra uomo e donna, due buffe anziane irritano il regista con le loro credenze, ma è soprattutto il percorso in auto con la giovanissima nipote di Panahi che svela paradossi e interrogativi sull'essere regista oggi in Iran, vista la lista infinita di divieti posti dalla censura e l'impossibilità di raccontare la realtà.
Panahi venne arrestato per la prima volta nel 2009 per aver assistito alla commemorazione di una giovane manifestante, e nel 2010 ha trascorso 86 giorni in prigione, prima dell'interdizione ad esercitare il suo mestiere. Nonostante tutto non ha rinunciato alla sua passione, perché, come lui stesso ha dichiarato: "Niente può impedirmi di fare film, e quando mi ritrovo con le spalle al muro, malgrado tutte le costrizioni, l'esigenza di creare si manifesta in modo ancora più pressante".
© Riproduzione Riservata