CORONAVIRUS
È caccia al plexiglass
Boom di ordini per le aziende. Il costo della materia vola alle stelle

Dopo la corsa all’oro e l’avvento dell’oro nero, ora il materiale più prezioso al mondo sembra essere diventato trasparente e appartiene alla famiglia delle materie plastiche.
Si tratta del plexiglass, il prodotto che, specialmente gli esercizi pubblici, stanno cercando in questo periodo per essere pronti per la fase 2. Permette infatti di consentire il distanziamento sociale anche a brevi distanze, pur consentendo di vedersi.
La divisione fra le persone è garantita da dei pannelloni realizzati col polimetilmetacrilato.
Il problema? Il materiale è quasi introvabile e talvolta la materia prima arriva a costare il doppio. E le aziende che lo lavorano sono travolte dagli ordini.
Per esempio alla Ecoimpianti Technologies di Busto Arzizio: «Le numerose richieste di barriere protettive – spiega il titolare, Simone Barsottini - ci hanno portato a utilizzare nel mese di marzo e aprile un quantitativo di plexiglass aumentato di circa l’80%. Si tratta di un mercato in evoluzione, dove sappiamo che si stanno riscontrando problematiche nel reperire tale materiale, visto il periodo storico e viste le richieste per forniture in tempi rapidi. Dobbiamo però dire che Ecoimpianti è un’azienda specializzata nella lavorazione della plastica e, quindi, ha instaurato da anni collaborazioni solide con fornitori che al momento ci stanno dando una certa sicurezza per l’approvvigionamento».
«Oltre alle classiche forniture di lavorazioni plastiche - aggiunge il titolare - stiamo registrando numerose richieste proprio per barriere protettive, spesso personalizzate in quanto le esigenze sono diverse. Nonostante il nostro sia un prodotto di qualità, cerchiamo di tenere i prezzi il più possibile calmierati, in considerazione anche del fatto che si tratta di beni ormai necessari».
Fra le storture del mercato, Francesco Pellegatta, titolare dell’omonima azienda di Busto Arsizio, racconta come «su un ordine mi hanno chiesto il pagamento a fine aprile e la consegna a giugno, col prezzo che è passato da 35 euro a 68 euro al metro. Ho rifiutato». «D’altronde - aggiunge l’imprenditore - qualcuno se ne sta approfittando, perché tutti stanno cercando il plexiglass per installarlo nella propria attività: negozi e uffici, artigiani, a migliaia di aziende. Io avevo la materia prima in casa. Finché ne sono fornito, vado avanti con quello».
Insomma, nonostante il lockdown, qualche azienda aumenterà il fatturato e sta provando a tenere in piedi il Paese grazie, ironia della sorte, a una materia plastica, tanto bistrattata nell’ultimo periodo pre-virus.
Anche Adriano Dell’Acqua, imprenditore nell’azienda di famiglia di San Vittore Olona, sottolinea la difficoltà di reperimento del prodotto sul mercato: «Il plexiglass grezzo arriva da Francia, Germania, Inghilterra e Spagna. A noi giunge entro quindici giorni dall’ordine, perché abbiamo fatto valere dei rapporti che arrivano quasi a settant’anni di attività. Ma c’è una difficoltà oggettiva, perché queste aziende possono aumentare la produzione ma, al massimo, si arriva a un +10%, mentre la richiesta di chi lavora questo prodotto sono aumentate decisamente di più. Anche sul prezzo ce la stiamo cavando: sento di grandi aumenti mentre a noi, alla fine, il costo è cresciuto soltanto di qualche euro».
© Riproduzione Riservata