IL RICONOSCIMENTO
A Fontana il “Cairolino” 2018
Gli Amici del Liceo classico premiano il governatore della Lombardia: «Grande emozione, lì ho appreso memorabili lezioni di vita»

«Eravamo una sezione maschile. Giunti in seconda liceo, un mattino facemmo sedere una ragazza al primo banco durante l’ora di Matematica. La professoressa Maria Luisa Preti (scomparsa lo scorso luglio, quasi novantenne, ndr) ci chiese chi fosse quella signorina. E noi rispondemmo: quale signorina? Non vede che è un maschio? La povera professoressa andò a chiamare il preside. Nel frattempo, essendo noi al pian terreno, facemmo uscire la ragazza dalla finestra e quando il preside, che era il severissimo Felice Bolgeri, piombò in classe, trovò seduto al posto della signorina, il nostro compagno di classe. Alla domanda chi è stato, ci alzammo tutti e trenta in piedi. E fummo tutti sospesi per un giorno».
È ancora vivido il ricordo fra i tanti che Attilio Fontana, ex sindaco di Varese e attuale governatore della Lombardia, conserva della sua adolescenza al Liceo classico “Ernesto Cairoli”.
Un ricordo che magari Fontana condividerà, da invitato d’onore, alla Festa degli Auguri che gli Amici del Liceo organizzano da vent’anni: il Cairolino, ovvero il premio riservato a chi, avendone fatto parte, ha dato lustro al buon nome della scuola di via Dante, andrà proprio all’attuale presidente della Regione Lombardia. Ripetendo ciò che era capitato con Roberto Maroni pochi anni fa. Un passaggio di consegne anche in questo caso?
«A quanto pare sì - sorride Fontana - e pensare che al liceo non ci siamo mai incontrati. Infatti Bobo è del 1955, cioè è più giovane di me di tre anni e io ero anche avanti un anno: i liceali non guardavano i ginnasiali. Al massimo le ginnasiali…».
La cerimonia è fissata venerdì 30 novembre, al Golf Club di Luvinate.
Fontana riceverà il premio dalle mani di Oreste Premoli, presidente degli Amici del Liceo classico: l’avvocato varesino succede al docente universitario Angelo Guerraggio e a una lunga lista di cairolini, che ebbe inizio nel 1998 col professor Raimondo Malgaroli e che è proseguita con altrettanto illustri personaggi, da monsignor Attilio Nicora ad Alfredo Ambrosetti, da Roberto Maroni a Giuseppe Marotta, da Italo Nicora a Giuseppe Armocida e agli altri undici premiati dal 1998 a oggi.
«Il Consiglio direttivo - spiega Premoli - ha deciso di attribuire il riconoscimento del 2018 a Fontana, per quel che ha saputo ottenere nella propria vita professionale e nel suo impegno politico, ovvero sociale, ma soprattutto per la vicinanza che ha sempre mostrato alle iniziative di chi da vent’anni cerca di raccordare le tante anime del liceo, facendo di un’occasione di festa prenatalizia, un modo per sostenere iniziative solidali. Quest’anno, coi proventi del calendario realizzato da insegnanti e studenti, al solito presentato da Silvio Raffo, aiuteremo l’associazione La Casa di Paolo che garantisce corsi di recupero a studenti in difficoltà, ricordando il giovane Paolo Dal Fior, scomparso in un tragico incidente stradale».
Nel corso della serata - confida Premoli - «sarà premiato anche l’ex studente più preparato, iscritto al primo anno di Medicina, in ricordo di Ombretta Michetti, compianta cairolina nonché medica di base a Casciago».
Un riconoscimento, in guisa di targa, andrà anche a quattro direttori di enti museali locali, quali Daria Banchieri (Isolino Virginia), Laura Marazzi (Museo Baroffio e ora alla Collegiata di Castiglione Olona), Serena Contini (Villa Mirabello) e Daniele Cassinelli (Castello di Masnago). Sarà questa la prosecuzione ideale d’un filo che unisce le realtà museali varesine al “Cairoli”, come attestò, nel 2016, l’attribuzione del Cairolino a Anna Bernardini, curatrice di Villa Panza.
Per l’attuale governatore della Lombardia, invece, ricevere il Cairolino rappresenta «una grande emozione perché mi riporta laddove la mia vita da adulto ha avuto inizio».
Dal 1965/’66 al 1970, Fontana ha compiuto il proprio percorso scolastico nella sezione A.
«Era una sezione maschile - aggiunge il governatore -. Ricordo ancora l’ansia del primo giorno da ginnasiale, con l’allora preside Bolgeri che faceva l’appello nominale. Compresi proprio in quegli istanti che la mia vita stava svoltando verso l’età adulta. Ovviamente con tutte le eccezioni del caso, come quel mattino da goliarda liceale».
© Riproduzione Riservata