PORCINI MA NON SOLO
È già l’ora dei funghi. Ecco dove cercarli
Dal Campo dei Fiori al Parco del Ticino e alla Valle Vigezzo: le mete più battute. I consigli per non trovarsi in pericolo

Faggete e abetaie ma anche castagneti. Boschi e radure, sono tante le zone care ai cercatori di funghi, alcune però lo sono ancora di più. Dal Parco del Ticino a quello del Campo dei Fiori, passando per il Parco della Pineta di Appiano Gentile e Tradate. Sono queste, oltre ai territori delle Valli del Verbano, tra l’alto Varesotto e i centri che s’affacciano sul Lago Maggiore, le destinazioni più battute dai fungiatt varesini. I quali però spesso e volentieri si spingono anche al di là del lago, nel confinante Verbano Cusio Ossola, coi suoi boschi notoriamente generosi.
Le mete più gettonate, in questo caso, sono i declivi del Vergante e le pendici del Mottarone. Se poi ci si spinge più a nord rispetto alla montagna “dei due laghi”, tra Cusio e Verbano, per arrivare direttamente in Ossola, ecco allora che è la Valle Vigezzo - in Ossola - sicuramente il posto preferiti dai cercatori di funghi varesini. Più in generale tutta l’area compresa tra le due province riserva grandi soddisfazioni ai fungiatt, grazie ai suoi habitat naturali davvero unici.
Esistono però delle zone dove i funghi si sviluppano meglio che in altre: questi luoghi caratteristici sono conosciuti tecnicamente come “stazioni di crescita” e ogni cercatore provetto li conosce e anche molto bene. Insomma, quando si è mossi dal “fiuto” giusto, i risultati arrivano senza bisogno necessariamente di avere la fortuna di incappare in periodi particolarmente generosi, noti come le “buttate” di funghi.
I fungiatt più esperti infatti sanno come muoversi e vanno quasi sempre a colpo sicuro. Ogni cercatore, del resto, ha le sue “zone”, di cui è tremendamente geloso e che cerca pertanto di mantenere il più possibile segrete. Ecco quindi che la ricerca di porcini e degli altri prelibati funghi spazia praticamente ovunque, nei boschi al di qua e al di là del Lago Maggiore. E non è sempre necessario fare chilometri a piedi per setacciare boschi e pendii; piuttosto, paga molto di più essere tenaci e pazienti, perlustrando accuratamente anche piccoli fazzoletti di terra dove, ai piedi di un abete come pure sotto una felce, si può nascondere un bel bottino.
D’altra parte questa è una grande passione (ora incoraggiata anche da usi non solo in cucina), che richiede tuttavia preparazione e grande prudenza. Non ci si improvvisa infatti fungiatt e dal soccorso alpino di Varese e del Verbano Cusio Ossola invitano, pertanto, ad adottare un comportamento sempre molto responsabile.
Il cercatore di funghi solitamente non segue (se non per brevi tratti) i sentieri e concentra spesso la sua ricerca lungo versanti montani che possono essere anche molto ripidi e nascondere pericoli come i dirupi. Poi, camminando a testa bassa sul terreno nel bel mezzo di un bosco, il rischio di smarrirsi è sempre in agguato, soprattutto se ci si addentra in zone boschive poco conosciute.
Le statistiche parlano chiaro. Infatti registrano annualmente un’impennata delle uscite di emergenza e di superlavoro per gli “angeli della montagna” proprio nel periodo che va da agosto a fine ottobre.
Per evitare di incappare in situazioni che potrebbero trasformarsi velocemente in gravi criticità, basta attenersi a poche ma preziose regole. Oltre a portare con sé il telefonino e lasciare detto a casa dove ci si sta recando, fondamentale è vestirsi con colori sgargianti in modo da poter essere facilmente localizzati dai soccorritori in caso di smarrimento o, peggio ancora, di infortunio.
© Riproduzione Riservata