LOTTA AL NARCOTRAFFICO
A Malpensa con 98 ovuli di cocaina
Ventiduenne brasiliano arrestato dalla Guardia di finanza: «Devo fare un favore a un conoscente»
Ha compromesso i prossimi cinque anni di vita (ma è solo una stima) per 2400 euro, il controvalore di 15mila reais brasiliani.
Se tornasse indietro non accetterebbe più di ingoiare novantotto ovuli di cocaina per fare un favore a un conoscente. Perché il viaggio è andato malissimo: il ventiduenne, sbarcato a Malpensa mercoledì, è stato arrestato dalla Guardia di finanza per traffico internazionale di stupefacenti. Al momento è ancora ricoverato in ospedale a Gallarate, in attesa di espellere tutti gli involucri ingeriti tre ore prima di prendere il volo.
Ieri è stato interrogato dal gip Francesca Roncarolo e senza troppi giri di parole ha ammesso che il denaro promesso gli sarebbe servito per vivere più dignitosamente nel paese natio.
In Brasile il giovane lavorava in una specie di night club, frequentato da un ceto sociale ben diverso dal suo, da gente con disponibilità economiche che un ragazzino può solo sognare. Così, quando un cliente gli ha proposto di portare la coca in Italia il ventiduenne ha creduto che il sogno potesse diventare realtà. Non sapeva chi ci fosse al vertice dell’organizzazione, non sapeva neppure a chi avrebbe dovuto consegnare gli ovuli. Aveva una stanza d’albergo già prenotata a Milano e lì sarebbe dovuto restare fino all’arrivo del destinatario della spedizione, o meglio, dell’ennesimo anello della catena di narcotraffico che unisce il Sudamerica all’Europa. I 15mila reais li avrebbe visti solo a missione compiuta, ossia al ritorno dall’Italia. Ora dovrà rimodulare i suoi progetti di vita.
Pochi mesi fa la Guardia di finanza di Malpensa aveva arrestato un altro ovulatore brasiliano, un uomo che aveva un grande desiderio da realizzare. I capelli lunghi, le unghie laccate, i vestiti chic e i gioielli che indossava erano solo il primo passo verso la trasformazione completa: «I soldi mi servivano per completare la transizione». Un sogno che ora è ingabbiato nella cella del carcere di San Vittore.
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