I RICORDI
«È stato il Papa dell’inclusione». Folla per Rosario in Basilica a Varese
Monsignor Gioia: «Pontificato importante». Monsignor Cairati: «Con lui grandi passi per l’inclusione di tutti»

«Sino alla fine, l’unico grido credibile per la pace». In queste parole, pronunciate dal cappellano emerito della legione Carabinieri “Lazio”, monsignor Gabriele Castelli, è racchiusa una delle reazioni più significative della Chiesa varesina alla notizia diffusa in mattinata della morte di Papa Francesco. Il vicario episcopale di zona, don Franco Gallivanone, ha appreso la notizia della scomparsa del pontefice mentre stava celebrando la messa nella chiesa di Sant’Antonio di Padova alla Brunella.
«CI HA INSEGNATO AD ESSERE PASTORI»
Dopo l’annuncio ai fedeli, il vicario di monsignor Mario Delpini si è inginocchiato raccogliendosi in un momento di preghiera silenziosa. «Non potremo dimenticare il suo pontificato – ha commentato don Franco – caratterizzato dal suo sorriso, dal suo buonumore, dalla speranza e dall’amore per la verità che ci ha saputo trasmettere». «Ci ha insegnato – ha concluso il vicario – ad essere pastori avendo addosso l’odore delle pecore e a camminare con, davanti e dietro alla gente». Commozione profonda e sorpresa i sentimenti espressi dal decano di Varese e responsabile della comunità pastorale “Beato Samuele Marzorati”, don Maurizio Cantù. «In queste ore – ha commentato il decano – la comunità cristiana sta vivendo un’imprevista sensazione di smarrimento perché è improvvisamente venuto a mancare un punto di riferimento per il mondo e una guida per la Chiesa». «Una notizia incredibile». Questa la reazione del prevosto di Varese, monsignor Gabriele Gioia, il quale, con l’umanità intera ha faticato non poco ad interiorizzare l’annuncio della morte del Papa. «Dopo aver visto Francesco impartire, ieri mattina dalla loggia centrale della basilica di San Pietro, la benedizione “Urbi et orbi” – ha commentato il prevosto – la notizia della morte del Papa ha destato molta sorpresa». «Il suo pontificato – ha concluso monsignor Gioia – è stato molto importante per la Chiesa perché ha avviato dei processi destinati a tracciare il cammino sinodale che la vedrà impegnata nella missione evangelizzatrice del nostro tempo». Questa sera, in San Vittore, la comunità cristiana cittadina si è raccolta in una preghiera di suffragio per Papa Francesco presieduta dal vicario episcopale e con la partecipazione del decano e del prevosto: tantissimi hanno affollato le navate della Basilica.
«IL PAPA DELL’INCLUSIONE»
Monsignor Angelo Cairati, prevosto e decano di Legnano, ha commentato così la scomparsa del Pontefice: «Oggi noi vogliamo ricordare la figura di questo grande Papa, Papa Francesco. È stato il Papa che ha portato la Chiesa a fare grandi passi avanti. Per l'inclusione di tutte le persone, ricordava spesso "nessuno mai si senta escluso”. È il Papa che ha sottolineato tanto il tema della Misericordia. È il Pontefice che ci ha ricordato la predilezione del Vangelo per gli ultimi, i poveri. E non ultimo, si è scagliato con veemenza contro ogni forma di guerra, di brutale assassinio, contro creature e persone inermi, contro popoli indifesi. E dunque è il Papa della giustizia e della pace, oltre che dell'annuncio grande del Vangelo di Gesù. Le nostre comunità si riuniscono in preghiera per ricordarlo. Il suffragio per lui sarà affidato alle singole comunità cristiane. I parroci provvederanno a comunicare tempi e modalità. Preghiamo e ricordiamolo nel nostro cuore. Preghiamo anche per il nuovo Pontefice che verrà, perché sia degno successore di un uomo così grande».
IL CORDOGLIO DEI VESCOVI DELLA LOMBARDIA
Questa la dichiarazione dell’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, metropolita di Lombardia, e di tutti i vescovi della Conferenza Episcopale Lombarda (CEL) per la morte di Papa Francesco: «Appresa la notizia della morte del nostro amato Papa Francesco i Vescovi della Lombardia sono vicini alla chiesa di Roma per la perdita del loro Vescovo, segno visibile di comunione fra le Chiese sparse per tutta la terra e lo ringraziano per la sua coraggiosa e radicale testimonianza d’amore fino all’ultimo giorno della sua vita. Al Risorto, che lo ha chiamato al servizio petrino, affidano in questo momento di sofferenza di tutta la Chiesa Papa Francesco ringraziandolo della sua benedizione nel giorno di Pasqua». (mons. Mario Delpini, Diocesi di Milano; mons. Francesco Beschi, Diocesi di Bergamo; mons. Marco Busca, Diocesi di Mantova; cardinal Oscar Cantoni, Diocesi di Como; mons. Maurizio Gervasoni, Diocesi di Vigevano; mons. Daniele Gianotti, Diocesi di Crema; mons. Maurizio Malvestiti, Diocesi di Lodi; mons. Antonio Napolioni, Diocesi di Cremona; mons. Corrado Sanguineti, Diocesi di Pavia; mons. Pierantonio Tremolada, Diocesi di Brescia) Domani alle 17.30, nel Duomo di Milano, l’Arcivescovo, mons. Mario Delpini, presiederà una Messa di suffragio. Nell’occasione verranno sospese in Duomo tutte le attività di tipo turistico. La Messa in Duomo di domani sarà trasmessa in diretta su Telenova (canale 18 del digitale terrestre) e in streaming su www.chiesadimilano.it e su Youtube.com/chiesadimilano.
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