L’INCURSIONE
All’orso piace il miele di Gravellona
Distrutte le arnie di un apicultore, sul terreno un’impronta non lascia dubbi
Dopo un mese durante il quale si erano praticamente perse le sue tracce, è ricomparso l’orso nel Vco. Non più a Villadossola, dove era stato avvistato l’ultima volta, bensì 20 chilometri più a sud.
Il plantigrado, nella notte tra martedì e ieri, mercoledì 10 giugno, ha fatto incetta di miele questa volta nella parte bassa della provincia, vicino al fiume Toce, in un’area compresa tra i comuni di Mergozzo, Ornavasso e Gravellona. È qui, precisamente in località Campone, che il titolare dell’apicoltura Arrigoni ieri si è ritrovato la spiacevole sorpresa: le sue arnie erano state distrutte. All’uomo non è rimasto altro da fare che allertare la polizia provinciale i cui agenti hanno subito avviato le verifiche. L’impronta sul terreno reso umido dalle piogge non lascia alcun dubbio: si tratta di quella di un orso. Ad avvalorare la tesi anche i segni delle unghiate con cui ha infierito sui telai delle arnie. Non sazio, l’orso ha soddisfatto poi la sua voglia di miele in un altro alveare, poco distante dal primo, di proprietà dell’azienda Valle Ossola, la stessa che un mese fa si era ritrovata distrutte le arnie a Villadossola.
È molto probabile che si tratti dello stesso animale. «Quasi sicuramente ha raggiunto Gravellona seguendo proprio l’asta fluviale del Toce - spiega il comandante della polizia provinciale, Riccardo Maccagno - Abbiamo esaminato le impronte che conducono ancora verso il Toce: alla fine deve aver ripreso la via del ritorno, in direzione di Villadossola».
Proprio nel secondo centro ossolano l’orso era stato immortalato con le fototrappole un mese fa: per tre notti consecutive, per appagare la sua voglia di miele, aveva distrutto le arnie dell’alpe Sogno.
Ieri sera la polizia provinciale, insieme con i carabinieri forestali, ha posato delle nuove fototrappole in località Campone. «Speriamo di immortalarlo nuovamente» è l’auspicio del comandante Maccagno. Intanto la zona verrà ispezionata accuratamente, alla ricerca di qualche prova organica in modo da riuscire a risalire al Dna di quest’orso che - ormai è un dato di fatto - ha deciso di stabilirsi alle nostre latitudini.
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