IL RACCONTO
«Amo Busto ma gli affitti sono troppo alti»
La storia di Agostino Pedata, portalettere venuto da Napoli

Per due volte aveva scelto Busto Arsizio: una nel 2017, al suo arrivo qui da Napoli, e l’altra nel 2021, una volta ritornato a mettere radici. Ma quando la città si fa troppo cara, non rimane alternativa che andare altrove. Persino per chi a Busto ci ha lasciato il cuore.
«La mia prima visita qui risale a 8 anni fa – racconta Agostino Pedata, 44enne originario di Sant’Antimo, che in quei mesi si era trasferito al Nord per fare il portalettere in Valle Olona – I primi tempi vivevo ancora a Milano, ma il 27 ottobre 2017 venni a Busto Arsizio in treno». È ancora vivido il ricordo delle «foglie gialle e rosse che volavano su viale Duca D’Aosta», primo impatto con «l’autunno vero e proprio» per uno come Pedata, abituato ai più caldi ottobri della sua terra.
I DETTAGLI
In fondo «superare il parallelo di Milano per me significava andare in avanscoperta», scherza Agostino, cogliendo la bellezza della nostra città in dettagli che un bustocco dà forse per scontati: uno su tutti, la piazzetta delle poste su via Mazzini, che coi suoi alberi in fiore «mi fa sempre pensare al Giappone», sostiene Pedata. Ma il vero battesimo alla vita di Busto sarebbe passato per il Bar Bandi, lo storico locale su viale Lombardia i cui titolari, Giuseppe Bandi e la moglie Marina sono da poco andati in pensione. Agostino Pedata non può dimenticare il passato, il ruolo giocato dall’atmosfera «tipicamente bustocca» del Bar Bandi nell’integrazione sociale di un pesce fuor d’acqua come lui: «È stato uno dei miei portali d’accesso alla città. Lì ho trovato persone gentilissime che mi hanno aiutato a prendere più confidenza con le persone del Nord», a cominciare dal signor Bandi, «un bustocco doc» che ha fatto entrare Pedata nell’anima di Busto.
PORTE APERTE
Il portalettere aveva iniziato a lavorare sul territorio a novembre 2017, prima arrivando ogni giorno da Milano, poi prendendo una stanza in affitto a Beata Giuliana, da febbraio 2018. Fu in quel periodo che scoprì il Bar Bandi, consegnando la posta su viale Lombardia e ripassando di lì per un caffè a fine turno. Sorride ancora, Agostino, ripensando a un siparietto del 2019, nei giorni in cui il Baff si preparava ad accogliere il cantautore Tullio De Piscopo. «Uno delle mie parti», precisa Pedata. Il signor Bandi e un cliente abituale, si diedero a una bonaria imitazione dell’accento dell’artista, lasciando un segno profondo nel portalettere venuto da Napoli: «sentire un bustocco parlare la mia lingua - spiega Agostino - era stato un ponte tra due mondi».
AFFITTI E TRASLOCO
È per tutti questi motivi che «mi è dispiaciuto tanto sapere della chiusura del bar», come era stato grande il rammarico, tra 2020 e 2021, per l’allontanamento da Busto per un anno, quando Pedata ripiegò in Campania, in attesa dell’assunzione a tempo indeterminato nelle poste al Nord. Tornato in Lombardia e presa una nuova stanza a Sacconago, Agostino si trovò di fronte a un’altra scelta difficile: a fine 2022 abbandonò la città e si spostò a Castellanza, dove vive ancora. Non una scelta di gusto, ma di bilancio, dettata dagli affitti alti: un ostacolo non da poco anche per chi ama la città e vorrebbe mettere qui le basi per il futuro.
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