WASHINGTON
Armi a Israele, dirigente dipartimento di stato Usa lascia
(ANSA) - WASHINGTON, 19 OTT - Un dirigente del Dipartimento
di Stato nell'ufficio che sovrintende ai trasferimenti di armi
si è dimesso per protestare contro la decisione
dell'amministrazione Biden di continuare a inviare armi e
munizioni a Israele mentre assedia Gaza nella sua guerra con
Hamas. Nella sua lettera di dimissioni, Josh Paul afferma che il
"cieco sostegno a una parte" dell'amministrazione Biden sta
portando a decisioni politiche "miopi, distruttive, ingiuste e
contraddittorie rispetto agli stessi valori che sosteniamo
pubblicamente".
"La risposta che Israele sta dando, e con essa il sostegno
americano sia a quella risposta che allo status quo
dell'occupazione, porterà solo a sofferenze maggiori e più
profonde sia per il popolo israeliano che per quello
palestinese", ha scritto Paul, che è stato direttore degli
affari pubblici e parlamentari per l'ufficio affari
politico-militari del Dipartimento di Stato per oltre 11 anni.
"Temo che stiamo ripetendo gli stessi errori commessi negli
ultimi decenni e mi rifiuto di farne parte per un periodo più
lungo", ha spiegato.
In un'intervista, Paul ha affermato che il taglio da parte di
Israele dell'acqua, del cibo, dell'assistenza medica e
dell'elettricità a Gaza, un territorio di due milioni di
persone, dovrebbe far scattare la protezione prevista da una
serie di leggi federali di lunga data intese a tenere le armi
americane fuori dalle mani di chi viola i diritti umani. Ma
queste barriere legali stanno fallendo, ha detto.
"Il problema con tutte queste disposizioni è che spetta al
ramo esecutivo stabilire se si sono verificate violazioni dei
diritti umani", ha proseguito Paul. "La mossa di prendere una
decisione non spetta a qualche entità accademica apartitica, e
non c'è alcun incentivo affinché il presidente determini
effettivamente qualcosa". (ANSA).
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