IL CASO
«Attenzione alla raccolta dei vestiti usati»
Città piena di volantini senza firma né chiarimenti sulle finalità, sindaco allarmato: «Pronti a denunciare»

Raccolta di abiti e indumenti usati, ma il sindaco sente puzza di truffa e avverte: «Il Comune vigilerà attentamente e sanzionerà chi effettuerà la raccolta».
I manifesti della discordia
Nei giorni scorsi in diverse zone della città sono comparsi dei volantini che annunciano per domani il ritiro di sacchi di scarpe, borse, cinture, abiti e persino piccoli elettrodomestici e giocattoli. Tutto – è la richiesta che si legge – deve essere rigorosamente in buono stato. Ma in calce non ci sono né l’indicazione del soggetto che promuove la raccolta né, tanto meno, le finalità per cui si procede. Non è detto che si tratti di un’iniziativa a scopo benefico. Per quanto si può sapere leggendo il volantino potrebbe esserci chiunque dietro, con gli scopi più diversi.
L’allerta dell’amministrazione
Da qui le perplessità nate in municipio. E dopo una verifica con gli uffici, il primo cittadino Nicola Poliseno ha deciso di mettere in allerta i concittadini. «Questa raccolta non è stata autorizzata, nessuna richiesta preliminare è pervenuta», si legge in una nota. «Pertanto è abusiva». Il suo messaggio è rivolto tanto ai cassanesi quanto ai promotori della raccolta non autorizzata. «Prestate molta attenzione a chi effettua questo tipo di attività, neppure si presenta, non specifica le finalità e si muove nell’ombra», è l’invito.
«Il Comune sanzionerà», è invece l’avvertimento diretto a chi ha tappezzato la città di foglietti nella speranza di recuperare materiale.
Porte aperte all’ecocentro
«Ricordo che per smaltire abiti e scarpe usate basta recarsi al nostro ecocentro che ha appositi contenitori per la raccolta», precisa ancora Poliseno nel testo trasmesso per cercare di raggiungere più persone possibile. L’obiettivo è evitare che qualcuno finisca vittima di qualche raggiro. E che non si tratti di una questione di pochi stracci lo dicono i dati della Sieco, società che gestisce l’impianto di via Gasparoli: nel 2018 sono stati 16.870 i chili di abiti, scarpe e indumenti accumulati. Nel 2012, addirittura, si erano superate le 20 tonnellate mentre l’anno successivo si sono mancate di poco le 30. Non è la prima volta, tra l’altro, che a Cassano qualcuno tenta una raccolta abusiva. Anche allora partì l’allarme.
E spesso la raccolta di indumenti usati è stata all’origine di controversie e polemiche.
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