ALLEVATORI PREOCCUPATI
Aumentano i lupi nel Vco
I risultati dei monitoraggi certificano come la presenza del predatore si sia estesa a nuove aree

Aumenta il numero dei lupi stanziali nel Verbano Cusio Ossola. A confermarlo sono i risultati del monitoraggio per la stagione 2021-2022, effettuata nell’ambito del progetto LIFE WolfAlps EU e da cui si evince come la presenza del predatore sia stata accertata in nuove aree, quali il Parco Nazionale della Val Grande, la Cannobina e il Verbano. Le risultanze sono fornite dalle Aree protette dell’Ossola, ente che fa parte della rete di rilevatori operanti sul territorio provinciale, formata da: Polizia Provinciale, Carabinieri Forestali, Guardiaparco, personale tecnico del Parco Nazionale della Val Grande, Soccorso Alpino della Guardia di Finanzia, Guardiacaccia dell’Azienda Faunistica Val Formazza e volontari del Gruppo Grandi Carnivori del CAI, nonché da tecnici e cacciatori dei Comprensori Alpini VCO1, VCO2 e VCO3 che hanno ricevuto specifica formazione.
I DATI RACCOLTI
La raccolta dei dati sul campo si è conclusa lo scorso 30 aprile e ha portato a percorrere 37 “transetti sistematici” (percorsi 3 volte, con cadenza regolare nel corso dell’inverno) e posizionare 63 fototrappole, distribuite su buona parte del territorio provinciale e che hanno operato complessivamente per oltre 5.500 notti. Sono stati inoltre percorsi numerosi transetti “opportunistici” (ovvero percorsi in modo occasionale e non pianificato). Questa attività ha permesso di raccogliere segni di presenza di lupo catalogati come “probabile” o “certo” su 11 transetti, mentre 37 fototrappole hanno “catturato” video o immagini di lupo. Si è inoltre proceduto alla verifica di numerose foto e video effettuati da persone esterne alla rete di monitoraggio.
LUPI SOLITARI E “UNITA’ FAMILIARI”
«La stima del numero di “unità familiari” (branchi o coppie) presenti sul territorio provinciale sarà possibile solo alla luce dei risultati delle analisi genetiche effettuate sui campioni biologici, che sono uno strumento indispensabile per interpretare correttamente l’insieme di dati raccolti sul campo in un contesto come quello provinciale in cui sono presenti diversi branchi tra loro adiacenti - spiegano dall’Ente di gestione delle Aree Protette dell’Ossola -. Rispetto al monitoraggio effettuato l’inverno precedente (2020-2021) viene confermata la presenza di unità familiari nel settore che comprende il Cusio, le valli Strona, Anzasca, Antrona, Bognanco e gli adiacenti versanti ossolani in destra orografica del fiume Toce e nel settore che comprende le valli Onsernone e Isorno, anche in questo caso fino al fondovalle ossolano. Una nuova area di presenza corrisponde al Parco Nazionale della Val Grande ed ai settori limitrofi della val d’Ossola, Vigezzo, Cannobina e Verbano. Infine, presenze attribuite ad individui solitari (da verificare se in dispersione o insediati in modo stabile) sono state accertate nelle valli Formazza e Antigorio».
LA CAPRA SBRANATA
Nel frattempo gli allevatori sono sempre più preoccupati per le predazioni ai danni del loro bestiame. L’ultimo caso, in ordine di tempo, quello successo a fine maggio sulle alture di Cannobio. All’alpe Marcalone, è avvenuta un’incursione in pieno giorno, vicino al posteggio dell’agriturismo Da Attilio”, situato alle pendici del Monte Giove. A farne le spese è stata una capra.
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