IN CONSIGLIO COMUNALE
Do.Ra. al 25 aprile: la minoranza chiede chiarimenti
Un’interpellanza di “Progetto Comune” riapre la discussione sui fatti avvenuti nel 2023 ad Azzate. Tutto parte da un volantino anonimo

Un Consiglio caldo, non solo per le temperature, quello di questa sera, martedì 30 luglio, ad Azzate. E che ha visto nelle sue battute finali approdare in discussione un’interpellanza di Progetto Comune, volta ad ottenere chiarimenti sui fatti avvenuti durante la Festa della Liberazione del 25 aprile 2023: tutto parte da un volantino anonimo, scritto in un italiano non sempre corretto.
L’INTERROGAZIONE IN CONSIGLIO
«Com’è noto – si legge nell’interrogazione –, durante la celebrazione del 25 aprile 2023 organizzata dal Comune di Azzate si sono verificati momenti di tensione tra i partecipanti e alcuni esponenti del gruppo di estrema destra dei Do.Ra., che hanno tentato di irrompere all’interno dell’area della festa protestando perché, secondo quanto successivamente dichiarato, si sono sentiti provocati dalla presenza di uno striscione che riportava la frase “Azzate ama la pace e non a-dora il fascio” con la parola “dora” scritta capovolta, nel chiaro intento di collegare il nome del suddetto gruppo a quanto successo a piazzale Loreto nell’aprile del ‘45 . Fermati dalle forze dell’ordine, i Do.Ra. hanno a loro volta esposto uno striscione con la scritta “Nessuno si illuda si possa scordare il sangue versato per non tradire” e con l’immagine di due fasci littori, intonando un canto inneggiante Mussolini. L’episodio è stato certamente a dir poco spiacevole ed è stato riportato dalla stampa locale, dalla stampa e dalla tv nazionale».
Dopo questi incresciosi accadimenti, il 27 aprile 2023 la stampa locale ha evidenziato l’ipotesi del coinvolgimento di uno o più degli allora consiglieri di minoranza, pubblicando il comunicato stampa inviato dai Do.Ra. in risposta alle dichiarazioni di condanna da parte dell’allora candidato sindaco di “Azzate a colori”, Raffaele Simone, nei confronti della loro irruzione del 25 aprile; tale comunicato – evidenziano i consiglieri di Progetto Comune nella loro interpellanza – aveva lo scopo di sottolineare l’ipocrisia di tali dichiarazioni perché proprio “rappresentanti dell’opposizione azzatese” si erano premurati di metterli al corrente dello striscione, come si evince dalle seguenti dichiarazioni: «ad avvertirci, con tanto di foto dello striscione sono stati proprio alcuni dei loro esponenti».
LA DISCUSSIONE
Da qui la richiesta di chiarimenti avanzata dalla minoranza anche alla luce di un volantino anonimo apparso ad Azzate, «sparso nelle vie del paese, affisso in una bacheca di grande passaggio, visibile ai 4402 membri del gruppo “Sei di Azzate se” e recapitato nella cassetta della posta di un membro del nostro gruppo consiliare». Chiarimenti volti in particolare a conoscere «se c’è stato un coinvolgimento dell’assessore citato nel volantino o di chiunque altro dell’allora gruppo di minoranza». Per la maggioranza guidata dal sindaco Raffaele Simone «è irrispettoso e irriguardoso che in un atto ufficiale si alleghi un volantino anonimo e poi non tocca questa amministrazione, che in quel periodo non era insediata». Ne è seguita una lunga discussione alla quale hanno preso parte diversi consiglieri. «Voglio sapere se qui dentro, in questo Consiglio comunale, c’è qualcuno che artatamente ha fatto venire quel giorno i Do.Ra.», ha attaccato Gianmario Bernasconi. «Qui non c’è nessun fascista, nessun nazifascista e nessuno che cavalca i Do.Ra., non c’è nessuna logica e nessuna connivenza con i Do.Ra.», ha tenuto a rimarcare il sindaco Simone. Bernasconi e i colleghi di Progetto Comune non sono però soddisfatti: «Non avete risposto alla nostra domanda».
LA REAZIONE DELL’ANPI
«Non riportiamo tutto alla logica da match calcistico». L’Anpi di Azzate invita a restare uniti contro il fascismo ma anche ad evitare scontri tra tifoserie. Sulla vicenda del volantino anonimo, il sindaco Raffaele Simone in Consiglio comunale ha riportato la posizione dell’Anpi, leggendo un documento che gli è stato dato dal segretario Vittore Brunazzo; documento che era già a conoscenza della minoranza di “Progetto Comune”. Per l’Anpi è fondamentale ricordare una cosa: ovvero che la democrazia si basa - per definizione stessa - su delle regole e «chiunque pensi che si possa tollerare la violenza come risposta alle idee esposte, sta fuori dalle quelle regole: i fascisti non appartengono alla vita democratica; se ci riducessimo a cercare colpevoli, mancheremmo l’obiettivo principale che è quello di restare coesi contro il fascismo».
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