L’INTERVISTA
Barlaam a Busto: esplosività e tattica per eccellere
Il campione paralimpico alla palestra McFit. Di ritorno da Parigi, l’atleta della Polha Varese spiega la sua duttilità tra distanze corte e lunghe

«In questi giorni la mia routine cambia dall’oggi al domani», racconta Simone Barlaam, dopo essere tornato dai Giochi paralimpici di Parigi con tre ori e un argento. Lo abbiamo incontrato oggi presso la palestra McFit di Busto Arsizio, dove ci ha lasciati immergere con lui nei ricordi delle recenti conquiste. Per cominciare l’argento nel 400 stile, che «non è la mia distanza prediletta, e poi a maggior ragione in questo caso si è trattato di rompere il ghiaccio: la prima gara della Paralimpiade, la prima gara di tutti, e poi contro un avversario francese, con tutta la folla parigina a favore. Però è andata molto bene». E poi quell’oro nei 50 stile, con cui di nuovo Barlaam batte il record del mondo già era suo: «A battere il record ci si può abituare, ma alla fine in quel contesto era una sensazione nuova anche per me, quindi ha reso speciale ancor di più quell’oro. È stato un dono magico».
Su come sia stato possibile eccellere tanto nelle distanze lunghe quanto in quelle corte, Simone spiega che «man mano allenandosi abbiamo capito di poter essere competitivi in entrambi i tipi di gara. Per farcela in entrambi i tipi di gara bisogna far andare avanti entrambe queste caratteristiche che sono opposte, quella più esplosiva e anaeorbica e quella più aerobica e tattica».
L’intervista completa sulla Prealpina di martedì 17 settembre, in edicola e disponibile anche in edizione digitale.
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