IL CAPITANO
Ferrero, una lacrima sul parquet
L’ala lascia Varese. Lettera aperta ai tifosi e alla città: «Non è un addio ma un arrivederci»

Giancarlo Ferrero saluta Varese con un arrivederci. Il divorzio ormai annunciato tra l’ala piemontese e l’Openjobmetis è stato accompagnato appunto da una lettera di saluto che la società ha reso pubblica in un comunicato.
La vicenda ormai è nota: dopo 8 anni in biancorosso, il club ha deciso di avvalersi della clausola d’uscita dal contratto del 34enne giocatore, privilegiando la “nouvelle vague” del prodotto locale Nicolò Virginio che occuperà il posto di Ferrero nelle rotazioni.
Nel basket atletico e dinamico di Matt Brase, il posto per il capitano – come era già emerso dal girone di ritorno del 2022/23 – non c’era più; al contrario Ferrero si sentiva e si sente ancora in grado di fare la sua parte. E ha scelto Trieste, con una offerta 1+1 molto interessante anche sotto il profilo economico, scendendo in A2 per tornare protagonista.
Così i fatti, al di là delle opinioni, e delle tempistiche. Ma il saluto tra le parti, con un grande abbraccio virtuale e una promessa di ritorno (“Non è un addio, ma un arrivederci” afferma il giocatore del 1988) fa trasparire come il legame tra Pallacanestro Varese e Ferrero sia rimasto fortissimo al di là di un addio che ha comprensibilmente pesato nella testa del giocatore.
E la stessa società biancorossa, con Luis Scola che aveva ventilato un futuro extrabasket per il “Gianca”, ne ipotizza un ruolo da ambasciatore biancorosso quando avrà esaurito il suo percorso a Trieste. Ecco intanto il saluto di Ferrero alla città:
«Cara Varese, quando ci siamo conosciuti un giorno di 8 anni fa non potevo neanche immaginare che saresti diventata Casa. Dal mio primo giorno qui, dall’accoglienza che è stata riservata da subito alla squadra senza neanche conoscerla, ho avuto immediatamente quelle sensazioni che mi hanno fatto capire che questo era ed e un posto speciale. Ho avuto l’onore di esserne il Capitano per tante stagioni sportive. Ho i brividi mentre lo sto scrivendo. Una responsabilità che ho sentito sulla mia pelle giornalmente, tentando, con energia, positività e dedizione quotidiana di colmare i miei limiti ed essere un esempio per i miei compagni. Tutti insieme abbiamo superato le sfide che si sono presentate. Sempre a testa alta con fiero orgoglio. Da veri varesini biancorossi. Non è sufficiente una breve lettera per descrivere i miei sentimenti in parole, ci sarà tempo e modo, con molta più calma. Concedetemi di metabolizzare questo momento pieno di emozioni. La situazione per continuare il nostro viaggio insieme come giocatore non era matura e ho deciso di accettare una nuova stimolante sfida sportiva. La cosa importante per me adesso è questa. Farvi sapere che io tiferò e supporterò SEMPRE Varese, la Pallacanestro Varese, le Persone che oggi la guidano, gli Sponsor, i Consorziati, gli amici de Il Basket Siamo Noi, gli Arditi, tutta la Curva Nord e il Popolo Biancorosso. Non sarebbe possibile fare i nomi di tutte le persone che mi hanno sostenuto e che hanno creduto in me in questi anni, ho ricevuto affetto continuo. GRAZIE INFINITE. Mi avete fatto sentire speciale. Voglio ringraziare profondamente le Persone della Pallacanestro Varese con le quali ho lavorato fianco a fianco ogni giorno e le Persone che mi hanno accolto nelle loro famiglie. Io e Alessia vi ringraziamo per averci accompagnato in questo meraviglioso viaggio, solo un arrivederci».
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