CANESTRI A GRAPPOLI
Attacco devastante, Varese sogna
La produzione offensiva dell’Openjobmetis è la più prolifica del campionato

L’Openjobmetis post-Coppa Italia ha ritrovato brillantezza ed efficacia nella sua azione offensiva a tutto campo: è cambiato lo spessore delle avversarie dopo il ciclo Trento, Milano e Tortona ma è anche cresciuta la condizione di una squadra che nel pieno dell’inverno ha pagato le fatiche delle rotazioni accorciate dall’assenza di Reyes.
SHOWTIME OJM
Dal 22 gennaio (trasferta a Trento) al 15 febbraio (Coppa Italia con Pesaro) la squadra di Brase ha viaggiato a 80,4 punti di media, oltre 12 il ritmo mantenuto nel girone d’andata. La pausa di 18 giorni dalla sconfitta delle Final Eight al ritorno in campo di domenica scorsa sembra aver rigenerato le capacità corsaiole dell’attacco più prolifico del campionato. Dopo i 101 punti del PalaBarbuto, i 110 - nuovo record stagionale - fatturati sabato contro Pesaro rilanciano la marcia playoff di un’OJM che si ritrova al quarto posto a braccetto con la prossima rivale Sassari. Una freschezza di gambe ma pure di testa, con un gioco “ripulito” e più efficace in alcuni aspetti che ha rilanciato la doppia leadershipbiancorossa nelle graduatorie dei punti segnati (92,5) e valutazione statistica (99,4 dopo il 136 anti-Vuelle).
PIÙ POSSESSI E PIÙ PUNTI
Più energia per sviluppare il gioco in velocità ma anche meno palle perse; più fluidità nella circolazione di palla uguale percentuali più alte dall’arco. E una miglior protezione del pitturato - quando riesce, vedi i secondi tempi delle ultime due gare - con relativa crescita della copertura aerea a rimbalzo che aumenta il numero delle soluzioni in campo aperto. Nel momento critico l’OJM segnava poco perché tirava poco: vedi i 61 tiri (con 15 perse) a Trento, o i 66 (con 13 liberi) contro Milano, o addirittura i 60 (con 23 perse) della Coppa Italia. Numeri in totale controtendenza nelle ultime due gare: 78 tentativi al PalaBarbuto, dove Varese ha vinto nettamente il duello sotto i tabelloni. E 70 (con 29 viaggi in lunetta) nel match contro la Vuelle, in cui la battaglia dei cristalli si è chiusa in sostanziale parità. In soldoni: più palloni ha da giocare la Brase’s Band, più il suo attacco riesce a capitalizzarli.
COLBEY, I LUNGHI E LE ROTAZIONI
C’è anche del merito di Brase e del suo staff tecnico nell’aver tolto le ganasce dal motore sempre spinto al limite di Colbey Ross. L’ossatura del sistema è immutabile nelle sue regole fondative, ma gli aggiustamenti - vedi liberare il play del Colorado dai compiti di ricevere la rimessa quando è pressato dopo un canestro subito - sono stati efficaci per far entrare subito l’OJM nei giochi d’attacco. E se l’ex stella di Pepperdine University segna da 3 punti come nel primo quarto di sabato, punendo le scelte difensive di Repesa nel “battezzarlo” dall’arco, poi si aprono spazi enormi per i lunghi, che nel mese della “siccità” avevano segnato poco perché non ricevevano palloni giocabili. Invece Caruso a Napoli e Owens sabato sono stati micidiali nel convertire gli assist di Colbey (record stagionale a quota 13 contro Pesaro). E con Reyes tirato nuovamente a lucido, si pesca con più sicurezza in panchina, vedi anche i 7’ di energia che Matteo Librizzi ha garantito nascondendo i problemi di falli di Woldetensae.
© Riproduzione Riservata