TINTE BIANCOBLU’
Berlusconi e la simpatia per la Pro Patria
Gli incroci del passato, le conoscenze della storia del club, i complimenti ai tigrotti

La storia siamo noi, sommessamente ma in qualche modo realmente. Silvio Berlusconi , morto oggi lunedì 12 giugno, non ha mai nascosto quella che era più di una sfumatura di simpatia per la Pro Patria. La leggenda metropolitana di aver indossato la maglia biancoblù alimentata per anni e dai lui stesso precisata («ho giocato contro a livello giovanile»), è comunque una testimonianza che a quei colori non era insensibile. Anzi, a suffragio dell’attenzione verso la squadra di Busto Arsizio che aveva accompagnato la sua adolescenza e quell’amore per il calcio che lo ha poi portato molto lontano, la sua presenza allo stadio “Speroni” a fine agosto del 2019 per accompagnare il suo Monza che al termine di quella stagione tornò in serie B, passaggio verso la prima volta dei brianzoli in serie A.
I COMPLIMENTI ALLA PRO
Era stata un’occasione per esternare le sue conoscenze sulla storia del calcio bustocco. Raccontò di un match in cui i tigrotti costrinsero il Milan degli svedesi Green, Nordhal e Liedholm a un pareggio sofferto, pescò dai cassetti della sua memoria brani di storia del calcio bustocco come se fosse un tifoso nel senso lato dal termine. E come un tifoso, in quel caso del Monza, si mescolò alla gente seduta in tribuna dispensando decine di selfie. Vinsero i brianzoli ma la Pro di Javorcic ha venduto carissima la pelle ricevendo la visita del presidente, accompagnato da Adriano Galliani, nello spogliatoio. Complimenti e un passaggio che dice tanto, forse tutto: «Siete stati bravissimi. Avete onorato la gloriosa maglia che portate». Anche questa è storia che, con la scomparsa di Silvio Berlusconi, è ormai storia. E anche storia della Pro Patria.
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