DOPO LA MORTE
Alessandro, un libro per ricordare e fare del bene
I sogni e le sofferenze del giovane novarese ucciso dalla leucemia in un libro. All’interno anche il diario del padre. Il ricavato in beneficenza

Il suo dramma aveva colpito la sensibilità di migliaia di persone. Ora, per volontà della famiglia, la vicenda di Alessandro Grazioli, calciatore di appena 26 anni ucciso all’inizio di marzo dalla leucemia mieloide acuta, è diventata un libro che raccoglie le memorie del giovane e il diario che, all’insaputa di tutti, aveva tenuto il padre Graziano durante il calvario del figlio.
IL “RAGNO VIOLINO”
“Non è colpa del violino”: così s’intitola l’opera, in tutto 126 pagine, che parte dal giorno di ottobre in cui il capitano del Sizzano ha scoperto una pustola dolente e ha messo a soqquadro la sua stanza alla ricerca del possibile colpevole: il ragno violino. Purtroppo non era quello il responsabile, bensì la leucemia che l’ha condotto alla morte nel giro di soli 140 giorni. La prima parte del volume è quella che Alessandro ha scritto all’inizio del ricovero all’ospedale di Novara illustrando i suoi desideri e le sue passioni. La seconda l’ha firmata il papà annotando lo scandire degli eventi tra speranze e disillusioni.
LA BENEFICENZA
I proventi andranno a chi si occupa di lotta alla leucemia come Ail (Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma) e Admo (Associazione italiana donatori di midollo). «Oltre alla beneficenza - afferma papà Graziano - il libro ha lo scopo di ricordare Alessandro e di far conoscere a tutti le atroci sofferenze della leucemia. Considero questa mia esperienza distruttiva. Il dolore che ha creato a me e alla mia famiglia è incommensurabile. Ogni mattina mi sveglio e mi chiedo se sia tutto vero o se si tratti di un incubo. Mio figlio mi manca in ogni momento della giornata, ma ho capito che raccontarlo in un libro significa farlo rivivere».
Per salvare Grazioli in pochi giorni s’erano mossi in 2.500, tutti pronti a donare le cellule staminali emopoietiche del loro midollo osseo. Purtroppo non è bastato. A completare il testo, sono presenti un intervento scientifico per inquadrare questa malattia e un’introduzione che sottolinea lo straordinario risultato della campagna per la raccolta di midollo osseo.
CALCIATORE E BANCARIO
Alessandro abitava a Briona, nel Novarese: ha lasciato anche la mamma Marisa, la sorella Valentina e la fidanzata Maria Chiara. Dopo le giovanili nell’Accademia Borgomanero, dal 2016 giocava come centrocampista nel Sizzano, squadra di Promozione. Lavorava in una banca; diplomato al liceo scientifico “Alessandro Antonelli” di Novara, s’era successivamente laureato in Economia Aziendale all’Università del Piemonte Orientale e in Economia e Finanza a quella di Milano Bicocca.
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